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Сентябрь
2024

Scuola, in provincia di Venezia mancano decine di supplenti

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Scuole orfane di supplenti. Un avvio di anno scolastico per certi versi ancora zoppo e di certo non a regime, perché molti dirigenti scolastici sono alle prese con la mancanza di supplenti in classe e dunque a caccia di insegnanti per coprire le ore di lezione, specialmente laddove le cattedre non sono state ancora assegnate.

A Venezia – fa sapere Flc Cgil – ci sono 2142 posti vacanti interi liberi per le supplenze, tra scuola dell’infanzia, scuola primaria, medie e superiori. Oltre a questi, ci sono altri 200-300 spezzoni di ore, cattedre non intere da assegnare.

«Eppure fino a ieri», spiega Edina Kadic (Flc Cgil) «ci sono state molte rinunce. I docenti hanno rinunciato vuoi perché l’assegnazione era distante, vuoi perché ci sono state molte richieste di part time, che possono essere avanzate proprio se la sede è lontana».

Un problema in più che si aggiunge. In queste ore, a seguito della conta delle rinunce, verrà emesso un secondo bollettino di nomine scorrendo le graduatorie provinciali, e nel frattempo le scuole corrono ai ripari e convocano da graduatoria di istituto per supplenze brevi.

Non solo. Il terzo elemento che si va ad aggiungere, sono i posti accantonati per i vincitori di concorsi, che entreranno in ruolo entro dicembre. Chi prenderà dunque il posto di un “avente diritto” potrebbe poi lasciarlo se venisse chiamato per la supplenza fino al 30 giugno, dal momento che le graduatorie provinciali hanno comunque la precedenza sugli altri posti.

«Siamo al 12 settembre e molte scuole sono sguarnite di docenti e personale Ata, collaboratori e assistenti amministrativi, anche in questo caso posti scoperti».

A smorzare i toni, è Valter Rosato, dirigente scolastico del Liceo Galilei a San Donà e reggente dell’Istituto Comprensivo “Gabriele d’Annunzio” di Jesolo: «Preoccuparsi è prematuro, se fossimo al 12 ottobre allora lo sarei molto di più. Nel nostro istituto abbiamo ancor qualche buco, siamo a orario ridotto e al momento stiamo sopperendo con le risorse interne, attingendo da insegnanti che hanno il potenziamento e docenti che non arrivano alle 18 ore e vanno nelle classi che non hanno il titolare a coprire la disciplina scoperta. Purtroppo è così, forse un giorno torneremo ad avere una situazione a regime il primo giorno di scuola, faranno queste nomine, sono procedure lunghe. Si sa che ogni anno c’è questo momento di impasse che siamo oramai preparati ad affrontare, visto che da prima della pandemia non si è più riusciti a concludere le nomine prima dell’inizio scuola».

Ad intervenire Laura Visentin, coordinatrice della attività didattiche ed educative delle scuole della Fondazione Groggia di Mestre, ovvero le scuole dell’infanzia e paritarie San Gioacchino e le scuole secondarie di primo e secondo grado Santa Caterina, «Noi siamo scuola paritaria e non andiamo per graduatoria, quindi abbiamo l’organico al completo, ma la situazione in giro è questa purtroppo. Ripeto noi, tra le sfortune, abbiamo la fortuna di poterci scegliere i docenti, ovviamente se hanno i titoli, e possiamo dunque fare colloqui e screening durante l’estate e avere l’organico già al completo, ma i colleghi non sono in questa situazione».

Chiude: «Dobbiamo assolvere a tutti i compiti dei docenti della scuola pubblica, ma il nostro stipendio non è uguale e banalmente il bonus docenti per acquistare sussidi, noi non ce l’abbiamo. Questa è la mancanza di parità, tutto il resto paritario e dobbiamo reggerci sulle nostre gambe con le rette delle famiglie».