ru24.pro
World News in Italian
Сентябрь
2024

Violenza alla Sagra de le raze, i giostrai: «Noi ci siamo solamente difesi»

0

A un paio di giorni di distanza dal parapiglia alla Sagra delle raze, costato la frattura di una costola a un operatore dell’assistenza sanitaria, servizio ingaggiato per un match di boxe regionale in cartellone quella stessa sera e atteso di lì a un paio d’ore, una seconda versione dei fatti si dispiega. A fornirla è il legale Antonio Cattarini, figlio del noto penalista, ingaggiato dalla famiglia di giostrai pure protagonista della medesima vicenda. Che per teatro, come si ricorderà, ha avuto l’area del giardino della biblioteca di Staranzano, dove quest’anno s’è allestito il luna park. Un resoconto divergente rispetto a quello reso poche ore dopo l’accaduto dalla controparte, poi finita all’ospedale. Espresso con una nota.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14617991]]

"Ricostruzione incompleta”

«La ricostruzione dell’evento resa da una fonte unilaterale non è completa – spiega la famiglia dei giostrai, che ci tiene a precisare il suo punto di vista –: vero è che vi è stata da parte nostra la richiesta di spostare il veicolo (trattasi dell’ambulanza, ndr), in quanto copriva completamente il nostro lavoro e pensavamo vi fossero altri spazi dove poterlo collocare. Da questa nostra richiesta, formulata in modo cordiale, la persona ha iniziato ad aggredirci verbalmente in maniera aggressiva e ad avvicinarsi con fare minaccioso». L’ambulanza, per capirsi, attivata per la sola durata della competizione sportiva, su disposizione peraltro del medico della Federazione, “oscurava” la visuale della parte ludica.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14620241]]

"Tentativo di difesa”

«Solo a quel punto – prosegue la famiglia di giostrai – per difesa delle persone della nostra famiglia e dei nostri collaboratori, lo stesso è stato “fermato” con la forza. Il parapiglia che ne è seguito non è assolutamente stato quello descritto e nessuno lo ha colpito mentre era a terra». Una ricostruzione che, sempre stando ai giostrai, sarebbe «fantasiosa».

«Il nostro solo intento – sempre la famiglia – era allontanarlo poiché si stava alterando e stava urlandoci di tutto, tra cui insulti razzisti riguardanti la nostra etnia». Parole queste, sulle presunte offese, sempre dichiarate dai gestori dell’impianto ludico e consegnate appunto a una nota scritta. Di qui l’affidamento allo studio Cattarini «al fine di tutelare la nostra immagine personale e lavorativa».

«Stiamo raccogliendo – fanno sempre sapere i giostrai coinvolti – le numerose testimonianze delle persone presenti che hanno già pubblicamente dichiarato che le cose non si sono svolte secondo tale narrazione».

L’interrogazione comunale

Da ultimo i giostrai hanno appreso da queste colonne che il gruppo Fratelli d’Italia di Staranzano, partito all’opposizione, com’è nelle sue facoltà, ha presentato di recente un’interrogazione comunale alla luce dei fatti scaturiti in quell’occasione, fatti che hanno visto anche l’intervento sul posto di una gazzella dei Carabinieri e di una volante dal locale Commissariato di via Foscolo, in supporto: «Anche a loro – concludono – possiamo garantire che abbiamo rispettato al millimetro le disposizioni fornite dal Comune e dagli enti coinvolti e non ci siamo mai lamentati della posizione assegnataci». I giostrai, fanno sapere, restano «a disposizione per qualsiasi chiarimento». L’interrogazione è stata rivolta al sindaco Marco Fragiacomo e all’assessore competente, con richiesta di risposta scritta, formulata dai consiglieri Elisa Oddo e Raffaele Digiacomo. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA