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Сентябрь
2024

Addio a Ester Muzio donna di pace e spirito ambientalista

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Ivrea

Si è spenta nella giornata di venerdì 6 Ester Muzio, cittadina eporediese di 88 anni. Pacifista, amante della montagna, fu militante di Democrazia proletaria, già candidata a Ivrea per il Senato alle politiche del 1983. Il gennaio di quest’anno aveva visto l’uscita del libro "Quando partimmo per la pace. Comiso, i missili e un movimento che c'è ancora", dove con Elena Corna raccontava il suo viaggio a Comiso del 1983, quando «si rischiò concretamente la guerra nucleare e l’Europa si riempì di missili, ma i cittadini europei diedero vita al più grandioso movimento pacifista del secolo, che ebbe come uno degli epicentri la cittadina siciliana di Comiso, sede di una base Nato».

«Con Ester ci conoscemmo alla fine degli anni 70 – racconta l’amico e compagno di lotte Norberto Patrignani –. Dopo il "Rapporto sui limiti dello sviluppo" del Club di Roma del 1972, libro che lei citava sempre nelle nostre infervorate discussioni sull'ambientalismo scientifico, anche in Italia come in tutto il mondo nacquero i movimenti ambientalisti. Movimenti che misero in discussione il modello di sviluppo della rivoluzione industriale, quello che oggi chiamiamo capitalismo estrattivo. In quegli anni a Ivrea nacque il Comitato per il controllo popolare sulle scelte energetiche, al quale partecipava anche Ester tenendo nota di tutte le riunioni. Fu una delle ultime persone a collaborare con Adriano Olivetti negli anni 50, e fra noi vi fu da subito un'intesa profonda a livello personale. Un giorno di primavera del 1982 scavalcò i recinti attorno alla base militare di Comiso per protestare contro l'installazione dei missili, cogliendo di sorpresa il poliziotto che cercò di tirarla giù opponendo resistenza. Poi un giorno d'inverno del 1985 fece resistenza non violenta sedendosi per terra davanti ai cancelli della centrale di Trino Vercellese».

Così era Ester, e infatti quella centrale nucleare non è stata mai costruita. «Le anime del pacifismo e dell’ecologismo, oggi intimamente connesse, non erano allora così evidentemente legate: lei fu una delle prime vere eco-pacifiste. Il modo migliore per ricordarla è continuare il suo cammino, riproponendo di risolvere i conflitti con il dialogo e affrontando alla radice il cambiamento climatico. Questo il cammino verso l'utopia, il messaggio che ci lascia Ester: lei è all'orizzonte, io mi avvicino, lei si allontana. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai, perché l’utopia serve a camminare. Ciao Ester, cammina insieme a noi».

I funerali si sono tenutu lunedì scorso nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Le ceneri riposano nel cimitero di Ivrea.