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“ON AIR!” – FERRAZZA: “Totti dice addio alla Roma, la sua intervista è stata presa malissimo”, CARINA: “Una chance la meriterebbe”, DAMASCELLI: “Il calcio non è quello di 30 anni fa, ora devi studiare per fare il dirigente”

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore. Buon divertimento!

Gianluca Piacentini (Rete Sport): “Il fatto che Totti catalizzi così tanto l’attenzione dei tifosi ci fa capire perchè viene sollecitato su determinati argomenti…Tiago Pinto poteva pure mettersi a fare le capriole davanti le telecamere, ma sarà sempre più importante una cosa detta da Totti di una detta da Pinto… Io poi alcune cose dette da Totti non le condivido: non penso che la Roma abbia fatto un mercato confusionario… La cosa più grave e importante che dice Totti per me è una sola: che De Rossi è un parafulmine e che rischia di fare la fine di Mourinho…”

Tiziano Moroni (Rete Sport): “Bove e Zalewski sono stati due giocatori che la Roma ha avuto modo di valutare ampiamente, ma se dopo due anni li rivendi a 11 e 12 milioni evidentemente non sono né Frattesi né Calafiori, non mi sembra difficile da capire…”

Francesco Oddo Casano (Rete Sport): “Lo squarcio tecnico fatto alla Roma è stato aver regalato un giocatore come Mkhitaryan all’Inter, no Bove…Io all’armeno gli avrei fatto un contratto di cinque anni, non di uno…gli avrei detto “decidi tu quando smettere di giocare“…Se devo pensare a chi ha spostato gli equilibri tattici e tecnici della Roma penso a lui, non a Bove. Che poi non ho capito bene che ruolo abbia Bove, se è un mediano o una mezzala… Totti? Lui ha diritto di dire quello che vuole, dopodiché io non sopporto come viene rielaborato il suo pensiero. Determinate dichiarazioni vengono estrapolate e strumentalizzate. Succedeva sempre, anche quando giocava…”

Marco Valerio Corsi (Tele Radio Stereo): “Chi dice che Totti dovrebbe studiare prima di poter lavorare nella Roma non sa nulla di calcio, è gente che non ha mai vissuto uno spogliatoio, non sa cosa significa parlare con un mister. Totti potrebbe fare quello che ha fatto alla grande per 30 anni di carriera: parlare con i giocatori, mettere d’accordo mister, giocatori e dirigenza. Non ci sono scuole che insegnano come si gestisce uno spogliatoio…”

Francesca Ferrazza (Tele Radio Stereo): “L’intervista de Il Messaggero era a Totti ma anche a De Rossi, perchè Francesco dice cose che pensa Daniele, è quasi la coscienza di De Rossi, e questo ci porta a dover fare dei ragionamenti. Alcune sono cose che pensa Totti, altre sono assolutamente cose che gli racconta De Rossi, ecco perchè secondo me gli intervistati sono due e il quadro che ne esce fuori è inquietante. Quando dice “se la Roma non va in Champions, De Rossi non finisce i tre anni” non è una sua opinione, ma una cosa che sa De Rossi… Con queste parole Totti dice addio alla Roma, non verrà mai preso da questa proprietà. Non è stata presa male questa intervista, ma malissimo…”

Lorenzo Pes (Tele Radio Stereo): “Questo mercato è stato il più lungo della storia per quanto riguarda la Roma. Per Zalewski al Galatasaray siamo ancora in ballo, ma ci si è fermati sui conti. I turchi hanno dovuto alzare l’offerta al giocatore, e avendo un certo budget per quell’affare, di contro non sono riusciti ad accontentare le richieste della Roma. Oggi in un modo o nell’altro si arriverà a una conclusione. Totti? Ogni cosa che dice diventa un problema. Lui è stato un po’ più pungente di altre volte, forse si aspettava che con De Rossi fosse più probabile un riavvicinamento. L’unica cosa che leggo oltre le righe è il rammarico di non essere stato chiamato dalla Roma, c’è una delusione forte nelle sue parole…”

Alessio Nardo (Tele Radio Stereo): “Totti? E’ un dato di fatto che Friedkin non se lo sono mai filato, mai una mezza telefonata per un giocatore che è stato la storia della Roma. Il suo rammarico è legittimo. Poi lui sta bene così, non è che stia smaniando per rientrare a Roma…io non le leggo come delle dichiarazioni così cariche di tensioni…”

Daniele Lo Monaco (Radio Romanista): “Cosa potrebbe fare Totti nella Roma? I Friedkin non hanno mai parlato con lui, anche solo per ipotizzare un suo ruolo dentro la Roma, è questa la cosa anomala. Perchè non c’è stato mai modo di capire con una chiacchierata? Poi dopo uno non si può trovare d’accordo, ma qualsiasi imprenditore che si accosta alla Roma questo dovrebbe farlo. Oggi si parla solo di Totti, perchè lui è stato la Roma. E’ vero, oggi non lo è più, ma perchè non può tornare a esserlo in qualche forma che andrebbe condivisa?…”

Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Questo mercato così variegato, così diverso da come è stato all’inizio, che ti fa pensare a un cambiamento di rotta. E poi Soulè e Dybala, il centrocampo che è cambiato molto, e l’attaccante che fatica…sono tutte cose che ti fanno pensare che servirà un po’ di tempo. Ora a Genova vedremo cosa avrà in mente l’allenatore. Se poi Le Fee e Konè diventeranno titolari, sarà il segnale che sta cambiando qualcosa. Vediamo poi se giocherà Dybala. La partita col Genoa è molto complicata, ci devi mettere qualcosa in più di quello che hai fatto fino a ora… Totti? La storia è piena di queste situazioni, penso ad Antognoni a Firenze…”

Stefano Carina (Radio Radio): “Io una chance a Totti in questa Roma gliel’avrei data. E’ chiaro che c’è delusione, si guarda intorno e vede Ibra al Milan, Zanetti all’Inter… Lui ha detto che parla spesso con De Rossi, e immagino lo facciano per parlare di calcio. C’è la favola che Totti non possa fare il dirigente nella Roma perchè non sa l’inglese, ma oggi c’è nella Roma un dirigente che ha la conoscenza dell’inglese a livello base, tipo “the pen is on the table“, e questo fa cadere un po’ tutto… Diamogli una possibilità a Totti. Diciamo da tempo che manca una figura di riferimento vicino a De Rossi, Francesco sarebbe perfetto come punto di unione tra squadra e dirigenza, sarebbe perfetto come scudo di De Rossi e come volto della società…”

Tony Damascelli (Radio Radio): “A differenza di 30 anni fa, per entrare nel board di un club oggi bisogna studiare marketing, finanza, economica… Totti ha le capacità di fare il direttore tecnico della Roma? Come fai senza aver studiato…Io fossi stato Totti sarei andato fuori dall’Italia per diventare un vero dirigente. Lui ha tutte le caratteristiche per farlo, ma non rimanendo a Roma…Lui come scudo della società? Mi auguro di no per lui. Se la società ha bisogno di Totti per mascherare altri limiti è grave…”

Stefano Agresti (Radio Radio): “Se uno è stato un grande campione, non significa per forza che sarà un grande dirigente… Totti è andato via dalla Roma perchè non lo facevano decidere, ma il confine è quello: se vuoi essere un dirigente importante con potere decisionale, allora devi essere preparato… Lui come comunicatore? Ma ragazzi, quello è sempre stato il suo punto debole. Fatico a vederlo in quel ruolo. E’ troppo poco smaliziato, troppo puro per fare il comunicatore nel mondo del calcio di oggi. Lui dovrebbe essere quello che magari ti sceglie il calciatore, ma non puoi affidargli il ruolo di diplomatico. Lui dovrebbe avere un ruolo tecnico…”

Redazione Giallorossi.net

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