Pugni e schiaffi a una minorenne, madre e patrigno a processo
Madre e patrigno in tribunale per maltrattamenti. Ce li ha portati una ragazza, classe 2007, che lamenta mesi di grandi sofferenze, tra il 2022 e il 2023, nella nuova famiglia. Anche per questo, è rappresentata dalla curatrice speciale Alessandra Conti, oltre che dall’avvocato di parte civile Cristiana Riccitiello.
La mamma aveva interrotto la sua prima reazione sentimentale con il marito e si era rifatta una vita con un altro uomo. È in quel momento che il clima era diventato insopportabile per la figlia.
I motivi reali emergeranno durante il processo penale davanti al tribunale collegiale formato dai giudici Federico Montalto, Paolo Velo e Cristina Cittolin, ma i due adulti sono accusati di averla colpita con pugni e schiaffi e anche presa con forza per i capelli. In altre occasioni, l’avrebbero colpita con una scopa, provocandole traumi non indifferenti.
Quando non c’erano le botte, potevano esserci le parolacce. Nel capo d’imputazione, che Montalto ha letto in aula, si fa riferimento a un’offesa in particolare, per di più a sfondo sessuale.
La ragazza dev’essersi confidata con qualcuno di sua fiducia, magari a scuola e il suo racconto ha innescato le indagini da parte della Procura della Repubblica, che le ha delegate alla polizia giudiziaria.
Entrambi gli imputati non sono di origine bellunese e sono difesi dall’avvocato Alison De Nando del foro di Treviso. Nell’udienza dell’11 settembre, il legale della difesa ha chiesto l’esclusione della parte civile, ma dopo qualche minuto di camera di consiglio il tribunale ha respinto la richiesta, dopo che il pubblico ministero Alberto Primavera si era rimesso alla decisione dei giudici e Conti e Riccitiello avevano argomentano per continuare a partecipare al processo.
La ragazza ha 17 anni e l’unica istanza che è stata presentata è quella che venga sentita quando sarà diventata maggiorenne.
Il collegio ha fissato la prima udienza del dibattimento pubblico per il 7 maggio dell’anno prossimo, a quell’ora la ragazza avrà compiuto il diciottesimo anno di età. Dovrà rispondere con precisione e coerenza alle domande delle parti e ricostruire quanto accaduto nell’arco di quell’anno, per sostenere le gravi accuse mosse nei confronti della madre e del patrigno.