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Сентябрь
2024

Trasloco del Centro intermodale di Gorizia: proteste per i parcheggi cancellati

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Rabbia, proteste, telefonate alla redazione. Persino una provocazione: «Parcheggiamo tutti sui controviali».

Il nodo del contendere è lo spostamento del Centro intermodale per il servizio Tpl (Trasporto pubblico locale) nel periodo scolastico. Visti i lavori che stanno interessando la stazione ferroviaria di Gorizia, il capolinea è stato posizionato, sino al 30 giugno prossimo, in corso Italia, nel tratto tra l’intersezione con via Trento e quella con piazzale Saba, sul lato dei civici pari.

Ciò ha comportato lo spostamento della linea di mezzeria ma, soprattutto, la cancellazione, provvisoria, di decine di posti-auto. Apriti cielo. Immediata è scattata la protesta, anche perché lì c’è Villa San Giusto, oltre ad attività commerciali e di somministrazione. «Dove andiamo a parcheggiare?», la domanda delle domande. Qualcuno, contattando la redazione, ha lanciato l’idea di un atto di protesta. «Parcheggiamo tutti sui controviali e, se ci multano, allora ci faremo sentire con il sindaco e la Giunta comunale».

Un rapido (e necessario) inquadramento di natura tecnica. Tale scelta è stata concordata tra la Polizia locale e i tecnici dell’Apt e ha consentito il mantenimento del doppio senso di marcia nel primo tratto di corso Italia.

La ratio della decisione

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Il provvedimento, dicevamo, si è reso necessario per consentire il prosieguo dei lavori, da parte di Rete ferroviaria italiana (Rfi), nel piazzale Divisione Martiri della Libertà d’Italia, nell’ambito dell’opera di riqualificazione della stazione ferroviaria.

La nuova soluzione, secondo il Comune di Gorizia, è adatta a garantire adeguati spazi di raccolta e di scambio, necessari alle manovre dei mezzi pubblici, tenendo conto della presenza massiccia degli studenti. Nel tratto di corso Italia interessato dallo spostamento del Centro Intermodale sono entrati in vigore, da lunedì scorso, il divieto di sosta e il limite di velocità di 30 chilometri orari. Anche in via Trento non è consentito parcheggiare per una lunghezza di 10 metri lineari sul lato dei civici dispari dalla rotatoria tra le vie Duca d’Aosta, Trieste e Trento e per una lunghezza di 48 metri lineari, sul lato dei civici dispari da fronte civico 4 fino all’attraversamento pedonale in prossimità di corso Italia. Una piccola/grande rivoluzione non molto gradita perché scardina le abitudini dei goriziani.

Il dibattito in aula

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Il tema è stato sviscerato anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. A prendere posizione, attraverso un’interrogazione, la consigliera comunale Laura Fasiolo (Pd) che ha criticato, senza mezzi termini, la scelta. «Non è pensabile - la sua accusa - che, davanti a una casa di riposo, non ci sia un posto-auto che sia uno. E i familiari che devono andare a trovare un loro caro ospitato a Villa San Giusto, dove parcheggiano? Alla mattina, ci sono centinaia e centinaia di alunni che sono costretti a occupare piste ciclabili e controviali. Questa è una scelta superficiale. Non c’è sicurezza».

La replica dell’assessore comunale alla Viabilità e alla Polizia locale, Francesco Del Sordi è stata molto netta, quasi tranchant. «Partiamo da un dato di fatto: lo spostamento del polo intermodale non è stato fatto per rompere le scatole ai cittadini. Il tutto - ha sillabato - è una conseguenza diretta dei lavori che stanno interessando la stazione ferroviaria. I tecnici hanno portato avanti l’unica proposta, di fatto, realizzabile perché altri siti, con quelle caratteristiche, non esistono. Ed è inevitabile che, spostando il Centro intermodale “spalmandolo” su un’asse viario come corso Italia, ci sarebbero create delle problematiche. Questo l’avevamo messo in conto».

L’altra proposta

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In realtà, le proposte erano due. A svelare la presenza di un piano B, subito abortito, è stato lo stesso Del Sordi nel corso dell’assemblea consiliare. Si trattava dell’introduzione di un’unica corsia di marcia nella parte bassa di corso Italia: questo avrebbe consentito di “contenere” le corriere da un lato e i parcheggi dall’altro. Ma, perdonate la battuta, si sa benissimo che «senso unico» e «corso Italia» non ci stanno nella stessa frase, vista l’esperienza nefasta del recente passato fra comitati, raccolte di firme, dibattiti infiniti.

«Abbiamo fatto - le parole dell’assessore - una serie di valutazioni non politiche ma tecniche perché parliamo di Codice della strada e di regole da rispettare. A pochi passi, poi, ci sono parcheggi liberi, come quello realizzato nell’area dell’ex magazzino dei tram. Stiamo parlando di Gorizia, non di New York. La nostra è una città che si attraversa, a piedi, in pochi minuti».

C’è un altro elemento che Del Sordi vuol sottolineare. «Sicuramente, non è stata una scelta indolore. Ma tutti ci chiedono di trasformare Gorizia e questo è il prezzo che dobbiamo pagare».

I cittadini

Ma sono in molti a malsopportare questa soluzione. Quello che fa imbestialire è la cancellazione, pur temporanea, di posti-auto. «Il park di via Manzoni è un cantiere, idem l’area dell’ex mercato all’ingrosso, senza dimenticare il piazzale della Casa Rossa. Trovare un posto per l’auto è diventato un problema enorme a Gorizia. È mai possibile che tutti i lavori avvengano in contemporanea? Non si poteva procedere con una pianificazione?». Domande lecite e logiche ma Go!2025 incombe.