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Сентябрь
2024

Abbattuti 3.500 cinghiali in un anno e mezzo, in azione 150 cacciatori

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MARZANO. In provincia di Pavia sono 3551, dal primo gennaio 2023 al 29 agosto 2024, i cinghiali abbattuti durante le attività di depopolamento volute dal commissario straordinario alla peste suina africana con lo scopo di arginare il virus. Lo scorso anno sono stati abbattuti 2043 ungulati, 1508 nei primi otto mesi del 2024. Nel 2022 ne erano stati soppressi 968 e scoperte 181 carcasse, ma non era stato riscontrato alcun caso di Psa. Tutti interventi effettuati dalle sei squadre della Polizia provinciale (alle quali se ne aggiungono altre 5 in caso di necessità), con il supporto dei selecontrollori individuati da Ats tramite bando e dei cacciatori abilitati, autorizzati da Regione Lombardia, che appartengono agli ambiti territoriali di caccia Atc 4 e Atc 5. Complessivamente 12 gli agenti, oltre al comandante Cristian Blora, che hanno il compito di partecipare e controllare, in modo sistematico, le uscite notturne delle ditte Ats, fissate ogni martedì, mercoledì e giovedì.

È quasi pronto il nuovo calendario delle operazioni riservate ai cinghialisti che appartengono agli Atc 4 e 5, indicativamente previste il mercoledì e il sabato mattina. Mentre il venerdì, il sabato e la domenica, nelle ore serali, tocca ai selecontrollori che interverranno in autonomia, ma sempre informando la polizia provinciale. A breve invece verranno coinvolte nelle attività di depopolamento le Atc 1, 2 e 3, in tutto quasi 150 operatori che potranno effettuare il “controllo selettivo” che prevede postazioni fisse georefenziate, cioè precedentemente individuate, da cui potranno procedere all’abbattimento dei capi nelle serate di venerdì, sabato e domenica (sempre con il controllo della polizia provinciale).

L’ordinanza

Lo prevede l’ultima ordinanza firmata dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che allarga le maglie d’accesso alla caccia agli ungulati, consentendo l’intervento di bioregolatori (cacciatori muniti di autorizzazione) iscritti negli ambiti di pianura. Con il nuovo provvedimento, i controlli della polizia provinciale potranno avvenire anche da remoto, lo sparo sarà consentito anche da veicolo (ad esempio dal cassone di un pickup) e sarà possibile l’autoconsumo privato domestico degli animali abbattuti, a condizione che siano portati in strutture approvate dal servizio veterinario delle Ats. Le carcasse, al cui recupero partecipa anche l’esercito, prima dovevano essere eliminate. Ora possono essere portate in strutture approvate dal servizio veterinario delle Ats e sottoposte a test di laboratorio per la ricerca del virus della Psa. Se le analisi sono negative è possibile procedere alla lavorazione delle carni e all’autoconsumo. Carni che non possono uscire dalla zona di restrizione II e III in cui è suddivisa la provincia di Pavia. A chiedere di premere l’acceleratore sugli abbattimenti dei cinghiali sono anche le associazioni di categoria, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, che stanno chiedendo a gran voce di mettere in atto tutte le misure possibili per salvare il comparto suinicolo che ha contato circa 102mila maiali abbattuti. Un comparto che, nel nostro territorio, vale quasi 220 milioni di euro e che ora rischia di scomparire.

Stefania Prato