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Сентябрь
2024

“O Fitto o noi”: la sinistra europea lancia diktat a von der Leyen. Ma è il Pd che finisce all’angolo

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La sinistra europea lancia a Ursula von der Leyen un aut aut sulla definizione della Commissione, la cui presentazione è slittata a martedì per una richiesta della Slovenia. Il diktat a von der Leyen suona più o meno così: o fa come dice noi o le togliamo il sostegno. Fra le varie recriminazioni avanzate c’è anche quella sul fatto che la presidente si appresta a “portare proattivamente l’Ecr nel cuore della Commissione”. Tradotto: gli europarlamentari del gruppo Socialisti & democratici, sostenuti dal partito di riferimento che è il Partito socialista europeo, stanno ponendo un veto su Raffaele Fitto. Secondo alcuni osservatori lo slittamento sarebbe dovuto a questo e la questione slovena sarebbe solo una scusa di facciata. Il problema politico che aprono i socialisti, però, non riguarda solo von der Leyen: si ritorce come un boomerang contro il Pd, che fa parte della famiglia europea dei socialisti e del gruppo S&D. Ai dem nostrani si pone infatti l’eterno dilemma tra interesse nazionale e interesse di partito, che nel caso specifico diventa per di più l’interesse dei partiti della sinistra europea, dunque di altre nazioni. In più ora si pone anche il problema dei rapporti interni con i partner europei.

Zingaretti corre ai ripari: “Auspichiamo un ruolo importante per l’Italia”

A rendersene conto sono gli stessi eurodeputati Pd, tanto che il capodelegazione Nicola Zingaretti, dopo la presa di posizione di S&D ha sentito l’esigenza di precisare “noi ci siamo sempre augurati e continuiamo a farlo anche dopo le scelte del governo italiano, che l’Italia abbia il giusto peso che merita e spetta a un grande Paese fondatore”. “Facciamo un appello a Raffaele Fitto perché venga in commissione a presentare il suo programma nello spirito del voto di luglio, mettendo al bando l’euroscetticismo”, ha aggiunto Zingaretti, sebbene sul tema manchi ancora una presa di posizione così netta da parte di Elly Schlein.

Il veto della sinistra europea su Fitto: “Von der Leyn rischia di perdere il nostro sostegno”

In una nota la capogruppo di S&D, Iratxe Garcìa Perez ha avvertito che “ignorare il processo degli spitzenkandidat, minare l’equilibrio di genere nel Collegio, mettere un commissario per l’occupazione il cui impegno per i diritti sociali è discutibile nella migliore delle ipotesi, portare proattivamente l’Ecr nel cuore della Commissione sarebbe la ricetta per perdere il sostegno progressista”. ”Esiste una maggioranza europeista con un accordo europeista. Bisogna metterlo in pratica adesso”, ha detto ancora l’eurodeputata spagnola. Il presidente del Pse, lo svedese Stefan Löfven ha affermato: “Il nostro sostegno non è mai stato un assegno in bianco. Siamo sempre stati chiari sul fatto che la prossima Commissione deve soddisfare le nostre aspettative, sia in termini di politica che di principio. Il presidente della Commissione deve garantire che il Collegio sia pronto a onorare pienamente le linee guida politiche che abbiamo sostenuto”. “Come secondo blocco più grande – con un margine significativo – i socialisti sono centrali per una maggioranza pro-europea insieme al Partito Popolare Europeo della Presidente von der Leyen, ai liberali Renew Europe e ai Verdi”, ha concluso Löfven.

Procaccini: “Mi auguro che il Pd faccia prevalere l’interesse nazionale sullo spirito di parte”

Dunque, la sinistra europea cerca di riproporre lo schema del cordone sanitario contro Ecr, che è già fallito in sede di elezioni di von der Leyen. Stavolta però la questione non investe semplicemente le scelte politiche di questo o quel partito, ma l’Italia come nazione in seno all’Unione. “Ho raccolto il testimone di Fitto come capogruppo dei Conservatori e so bene che è persona apprezzata trasversalmente, per competenza ed equilibrio”, ha ricordato il capogruppo di Ecr, Nicola Procaccini, in un’intervista al Corriere della Sera di oggi. “Il Pd ha aperto? Le parole della segretaria del Pd sono oscure. Che vuol dire “dipende dalle deleghe”? Mi auguro che la sinistra – ha detto Procaccini rispondendo a una domanda sul tema – per una volta sappia far prevalere l’interesse nazionale sullo spirito di parte“.

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