Sciame di droni sulla Russia, nel mirino città e aeroporti
Gli aeroporti di Mosca Domodedovo, Zhukovsky, Sheremetyevo e Vnukovo hanno ripreso le normali operazioni dopo che i voli erano stati sospesi questa mattina (10 settembre) per garantire la sicurezza dopo l’attacco da parte di alcuni droni. Lo ha affermato l'autorità aeronautica russa Rosaviatsia via Telegram, specificando che le difese aeree russe hanno abbattuto un totale di 144 Uav ucraini durante la notte, dei quali venti sono riusciti ad arrivare sulla capitale Mosca.
Più tardi, una dichiarazione del ministero della difesa russo ha fornito maggiori dettagli riguardo gli obiettivi dello sciame di droni: 72 Uav sarebbero stati colpiti mentre cercavano di penetrare lo spazio aereo dalla regione di Bryansk; 20 sulla regione di Mosca, 14 su quella di Kursk, 13 sulla regione di Tula e altri 25 diretti in altre parti della nazione. L’ondata di droni avrebbe causato la morte di una donna di 46 anni e il ferimento di altre tre che sono state ricoverate nell’ospedale di Ramenskoye, la città colpita, come ha dichiarato il governatore Andrey Vorobyov. Non è stata invece confermata la morte di un bambino di nove anni che fonti russe avevano segnalato nella lista dei feriti. Alcuni giornalisti di Afp presenti a Ramenskoye segnalano che i droni arrivati a segno hanno causato gravi danni dal 10° al 12° piano di un condominio di 17, proprio dove abitava la donna uccisa. L’impatto ha provocato un vasto incendio portando alla necessità di evacuare lo stabile.
Riguardo i quattro aeroporti che servono la capitale Mosca, la loro chiusura precauzionale è stata immediata, soprattutto in quelli con maggiore traffico commerciale, ovvero Domodedovo e Sheremetyevo, dove sono stati cancellati tutti i voli della mattina. Il governatore regionale di Bryansk Aleksandr Bogomaz, sempre via Telegram, ha dichiarato: “Il nemico ha effettuato un massiccio attacco terroristico ma nella nostra regione non ci sono state vittime né danni e tutti gli attacchi sono stati respinti”. Dal punto di vista tecnico i droni utilizzati pare siano quelli di costruzione turco-ucraina dotati di sistema di navigazione inerziale (basato su giroscopi), ovvero meno preciso rispetto a quelli con sistema satellitare Gps, le cui frequenze vengono disturbate dalla difesa russa proprio per evitarne l’utilizzo da parte del nemico. Nella giornata di lunedì Mosca ha anche annunciato la conquista di un altro villaggio ucraino, Memryk, considerato uno dei luoghi dai quali vengono lanciati i droni di Kiev verso i territori russi. L'Ucraina sta aggiungendo alla sua flotta di droni anche capacità incendiarie.
Il Ministero della Difesa di Kiev ha pubblicato dei video sulla piattaforma di social media X che mostravano un drone sganciare una piccola quantità di metallo fuso su posizioni boschive nelle quali potevano nascondersi unità russe. Vengono chiamati “droni drago” e trasportano una sostanza chiamata termite. La miscela è fatta di polvere di metallo, il più delle volte alluminio, e ossido di ferro in polvere o ruggine. La termite non è esplosiva, ma genera calore a temperature estreme, più di 2.200 gradi °C, che brucia e danneggia quasi tutti i materiali che ne entrano in contatto o anche solo in prossimità, compresi vestiti, alberi e fogliame e veicoli, e può anche bruciare sott'acqua. Usata sugli esseri umani l'arma è fatale e, quando anche non uccide, può causare problemi respiratori e traumi psicologici. Non è stato confermato l’uso di termite nell’attacco della notte scorsa, ma i droni così equipaggiati tendono a volare bassi e, oltre a causare danni significativi, vengono usati dalle unità ucraine nelle missioni di ricognizione perché eliminano rapidamente la vegetazione impedendo al nemico di nascondersi. Si ritiene che alcuni di questi siano stati sviluppati dalla startup ucraina Steel Hornets (letteralmente Calabroni d’acciaio), un produttore privato di sistemi d'arma senza pilota che utilizza anche prodotti commerciali modificandoli opportunamente. Le offerte di termite dell'azienda includono un'arma leggera che sostiene possa sciogliere un metallo da 4 mm in meno di 10 secondi. Anche l'esercito degli Stati Uniti produce granate alla termite, ma nonostante Washington sia il principale fornitore di armi all'Ucraina, non è chiaro se gli Stati Uniti forniscano a Kiev armi alla termite. Peraltro, l’impiego di tale arma rientra tra quelli per i quali è stato richiesto il bando.