Mostra del Cinema, la proposta di Brugnaro: «Il Lido non basta? Allarghiamola a Mestre»
Sogna Richard Gere che firma autografi in piazza Ferretto perché «il cuore della Mostra del Cinema è il Lido ma si deve allargare a Mestre». E in mente ha già qualche idea da sottoporre al presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco. Il sindaco di Venezia parla dalla sala consiliare del municipio di Mestre. L’ultima volta era stata il 2 agosto. Volto tirato, si era presentato in un consiglio comunale straordinario richiesto dalle opposizioni per spiegare le sue ragioni sull’inchiesta Palude della procura di Venezia che lo vede indagato per concorso in corruzione.
Nella mattinata di martedì 10 settembre, molto più disteso, ci è tornato per la presentazione di Mestr3Land, il grande luna park all’ex Mercato ortofrutticolo di Mestre. E ha deciso subito di salire sull’ottovolante con commenti destinati, nel suo stile, a fare rumore. A partire dalla vicenda della Mostra del Cinema. «Vedo avvicinarsi un limite, così non possiamo crescere», aveva detto nei giorni scorsi il direttore artistico del Festival, Alberto Barbera, critico anche nei confronti di prezzi alti e ingiustificati degli appartamenti e dei servizi offerti ai visitatori del Festival.
«Il Lido è un’isola, non si può costruire di più. Certo, bisogna lavorare sulla qualità. Ma il futuro della Mostra, che deve conservare il suo cuore al Lido, è a Mestre, a Marghera, in terraferma, è qui lo sviluppo», è la riflessione di Brugnaro. È un percorso che, per i settori Architettura, Arte e Musica della Biennale, era già iniziato con la presidenza di Paolo Baratta, coinvolgendo Forte Marghera, scelto per alcune installazioni, e il parco Albanese della Bissuola, per un laboratorio di musica elettronica, al Teatro del Parco. Ma di portare il Festival del Cinema anche in terraferma, fino a oggi, non si era mai parlato.
«Mestre non è indecorosa, non credo che sia impossibile mettere insieme Mestre con il Lido, anzi. Ne parleremo, non sono cose che si fanno in un paio giorni». Ma se la sceneggiatura è tutta da scrivere, una bozza c’è già. «Penso, ad esempio, a film di ricerca, alle feste che a Venezia sono molto belle ma che qui possono essere diverse». Nel prossimo incontro con il presidente della Biennale, Brugnaro ragionerà anche di rassegne per celebrare alcuni autori, incontri con i registi. Il Festival del Cinema ha bisogno di più spazi? Cerchiamolo in terraferma: «Bisogna avere la capacità di cambiare prospettiva, quando curatori e artisti hanno visitato Forte Marghera sono rimasti tutti senza parole».