Pietrangeli: “Sinner mi ricorda Sampras. Non riuscirà a battere il mio record di vittorie in Davis”
Nicola Pietrangeli ha commentato il secondo successo Slam di Jannik Sinner. Il campionissimo azzurro mercoledì compirà 91 anni e ogni volta che parla dell’attuale n. 1 del mondo e le sue parole erano attese perchè in qualche modo ogni volta che parla di Sinner scatena sempre un po’ di chiacchericcio. Stavolta, oltre a dire di non provare invidia per il campione di San Candido, spiega quale record l’azzurro non riuscirà a battere: “Io non sono invidioso di Jannik come qualcuno ha scritto, gli auguro di battere tutti i miei record e sono sicuro che ce la farà. Dovrà stare attento agli infortuni ma se riuscirà a restare sano si toglierà ancora enormi soddisfazioni. L’unico record che non mi potrà levare è quello delle presenze e delle vittorie in Coppa Davis, anche perché ora si giocano molte meno partite in questa competizione“. Nicola Pietrangeli, vincitore di due Roland Garros nel 1959 e nel 1960, si è espresso così dopo il trionfo di Jannik Sinner, che ha vinto gli US Open conquistando il secondo titolo Slam in carriera.
Pietrangeli è tornato, poi, sulla questione delle Olimpiadi. Già all’indomani del forfait di Sinner non era stato benevolo nei suoi confronti: “L’unico appunto che posso fargli è che io avrei fatto di tutto per giocare le Olimpiadi anche perché di Slam ne può giocare 4 all’anno, per i Giochi dovrà aspettare il 2028”.
“Jannik Sinner – spiega Pietrangeli – ora è il più forte di tutti, lo dicono i numeri e il livello del suo tennis, secondo me quando sta bene è imbattibile. Forse solo Carlos Alcaraz può dargli fastidio, per gli altri non vedo possibilità. Nei prossimi anni prevedo un duello con lo spagnolo per vincere i tornei più importanti -sottolinea l’ex capitano azzurro di Coppa Davis-. Gli altri sono lontani dal loro livello, soprattutto ora che Djokovic, a causa dell’età, sta inevitabilmente calando. Mi sarebbe piaciuto vedere Sinner con i big 3 al loro massimo, ne avremmo viste delle belle“.
Il novantenne ex bandiera del tennis italiano ha azzardato un paragone sulle caratteristiche dell’altoatesino: “Che volete che vi dica, il mio amico Laver era uno così: più la situazione si faceva complicata, più lui riusciva a togliersi dai guai. Capisco possa essere un paragone ingombrante, Rod al momento resta qualcosa di irraggiungibile, ma Jannik ha la forza mentale dei campioni più grandi. E per certi aspetti mi ricorda Sampras”.