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Сентябрь
2024

La scelta di Vittoria, maestra che vivrà a Ceresole Reale: unica classe con due alunni fratelli

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CERESOLE REALE. A Ceresole Reale, la scuola comincerà lunedì 16 settembre. Sui banchi torneranno a sedersi Raffaele ed Emanuele, fratelli, pronti a frequentare la terza e la quarta. Lo scorso anno erano stati immortalati il loro primo giorno di scuola, davanti alla porta, sorridenti e felici di iniziare. Il 16 si riprende, quindi, conosceranno la nuova maestra, Vittoria Data, di Barbania, che appena qualche giorno fa ha terminato il trasloco.

La maestra Vittoria, come in una storia uscita da un libro di storia, vivrà durante la settimana a Ceresole, nell’appartamento messo a disposizione dall’amministrazione comunale, proprio a palazzo civico, dove ha sede anche la scuola. Insomma, tra l’appartamento della maestra e l’aula ci sono solo delle scale. Ma guai a raccontare questa storia con le lenti opacizzate da suggestioni da libro Cuore. Questa è una storia di come con i servizi oggi si resiste a far vivere la montagna non solo nei fine settimana estivi di tutto esaurito.

La carta d’identità di Ceresole Reale è presto fatta: 1.620 metri d’altitudine, paese tra i più conosciuti nel versante piemontese del Parco del Gran Paradiso, circa 160 residenti, un centinaio che ci vive anche d’inverno, oltre tremila in estate.

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Mauro Durbano è il vicesindaco (e presidente del Parco del Gran Paradiso) e spiega la cura con cui si vuole gestire e mantenere la scuola. «La maestra viene selezionata attraverso un bando dell’Unione montana Gran Paradiso che attinge a fondi specifici della Regione per le scuole di montagna – dice – . È vero che può apparire curioso avere una scuola per due bambini, ma è un servizio importante che noi cercheremo sempre di portare avanti, sperando che anche altre famiglie scelgano di vivere tutto l’anno a Ceresole e far crescere qui i loro figli». Sempre nella cura rientrano anche alcuni lavori: «Abbiamo effettuato un restyling dell’edificio sul fronte dell’efficientamento energetico. E siamo contenti di ospitare la maestra».

La maestra Vittoria Data ha 34 anni, è appassionata di corsa in montagna ed è istruttrice di ginnastica dinamica militare. «Sono molto contenta che mi abbiamo presa – osserva – . Ho già lavorato in scuole di montagna e quando ho visto questo bando ho deciso di partecipare». Raccontandosi, la maestra Vittoria dice che da sempre, ha immaginato il suo futuro lavorativo con i bambini e non è uno slogan: «Lavorare con i bambini è la cosa più bella del mondo, da quando ho iniziato a studiare non mai pensato di voler fare altro. È la mia strada, ne sono sempre stata certa. I bambini, anche senza rendersene conto, ti riempiono il cuore. In tutti gli anni che ho lavorato ho conosciuto un sacco di bambino e ciascuno di loro, con cui ho avuto la possibilità di trascorrere del tempo insieme, mi ha fatta crescere».

Diplomata al liceo socio psicopedagogico, si è laureata in Scienze dell’educazione. «Ho cominciato a lavorare nelle scuole dell’infanzia - spiega – poi volevo provare a cambiare. Ora mi sto per laureare in scienze pedagogiche. Trasferendomi a Ceresole durante la settimana, i prossimi mesi saranno completamente dedicati al lavoro e allo studio. Ho scelto di vivere a Ceresole e di utilizzare la possibilità della casa che viene messa a disposizione perché fare avanti e indietro ogni giorno da Barbania non è comodo». La motivazione è forte e potente: «Le scuole di montagna piccole così sono una piccola famiglia. Sono luoghi protetti. Facendo supplenze, ho conosciuto diverse scuole e frequentato diversi ambienti, anche in montagna. Lo scorso anno sono stata a Frassinetto per quattro mesi, fino alla fine dell’anno. È stata una bella esperienza: ti permette di stare con i bambini ed esercitare la professione per cui hai studiato e allo stesso tempo di vivere in mezzo alla natura». Il rapporto con la natura, per Vittoria Data, i bimbi che crescono in montagna ce l’hanno dentro: «Sono diversi, hanno già imparato a vivere in rapporto con la natura. E quando hai compreso questo, capisci che non ti servono grandi cose. Hai la semplicità dentro».

Scuola di montagna non significa isolamento. «Ci sono un sacco di progetti con le scuole di montagna. Lo scorso anno, a Frassinetto, abbiamo fatto diverse cose con Ceresole e Ronco e ce ne saranno altri, con momenti di scambio e momenti di gioco – spiega – . Un paio di volte al mese andremo a Locana, per attività con gli altri alunni per abituarsi anche stare in classi più grandi. Gite e progetti saranno condivisi. È chiaro che, con pochi bambini, sono più coccolati, c’è la possibilità di seguirli di più, avere occhio per tutto, aiutarli meglio ad apprendere». —