Venezia, dure le repliche del Comune dopo le polemiche sulla Mostra: «Servizi adeguati»
Il Lido tarpa le ali alla Mostra del Cinema? Le parole del direttore Alberto Barbera, al termine di una delle edizioni più di successo e più glamour di sempre, sollevano un caso politico. E chiamano in causa tanto il Comune di Venezia, da cui filtra gelo e stupore per le critiche mosse dal direttore della Mostra, quanto esercenti e albergatori dell’isola. Inequivocabile, infatti, il riferimento alla carenza di servizi e alle lunghe e affollate code per montare a bordo dei mezzi di trasporto pubblici.
Così come chiaro è l’affondo sull’aumento vertiginoso dei costi e sulla carenza di posti letto al Lido nei giorni della rassegna. Punti, questi, nei quali Barbera intravvede potenziali limiti alla futura crescita della Mostra, certificata nei numeri già a partire dall’edizione di quest’anno che ha fatto registrare un aumento a doppia cifra di biglietti e accrediti venduti.
Tesi però respinta dall’assessore al bilancio, lidense, Michele Zuin. «La polemica di Barbera mi lascia perplesso, a partire dall’aumento de costi che però risponde alle elementari leggi di economia: a fronte di una grande domanda, inevitabilmente i costi aumentano.
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Sono dispiaciuto per la presunta carenza di servizi adeguati. Ma generalizzare è sempre sbagliato. Conosco fior fior di imprenditori e ristoratori che producono servizi all’altezza».
Inevitabile anche il tema dei trasporti, con l’azienda municipalizzata in difficoltà per tutta l’estate a causa della carenza di personale. Una difficoltà che è ricaduta sul servizio, con la cancellazione di decine e decine di corse, e ha costretto Actv a rivedere in corsa l’orario estivo. «Mi aspettavo comunque un ringraziamento per essere riusciti a mettere in piedi le linee per la Mostra pur in un momento di difficoltà», aggiunge Zuin, «e pensare che siamo stati criticati per aver istituito linee della Mostra a scapito dei residenti.
Si lamentano code agli imbarcaderi, ma alcune brevi attese sono inevitabili a fronte di numeri di spettatori così alti. Benintenso, parla uno che la Mostra al Lido la difende con il coltello tra i denti. Ma la Biennale deve prendere atto delle difficoltà che dobbiamo affrontare». Ad esempio, quella che si è verificata domenica mattina a San Nicolò. L’esodo di automobili dal Lido ha portato a una coda di centinaia e centinaia di metri. E a lunghissime attese prima di lasciare l’isola (la situazione si è sbloccata a partire dalle 13, con delle corse bis).
«Domenica al ferry boat è stato fatto un errore da parte del direttore della navigazione di Actv», scandisce Zuin, «per non aver messo in servizio il ferry “Lido di Venezia”». Così si chiama il mezzo più capiente della flotta è ai box da giorni per problemi tecnici. A Barbera replica anche l’assessore al turismo, Simone Venturini, secondo cui ora si dovrà aprire una fase di collaborazione con la Biennale per trovare soluzioni adatte a una Mostra in espansione.
«La Mostra è straordinariamente importante per noi, il lavoro della Biennale è preziosissimo. È d’altra parte evidente lo sforzo dell’amministrazione, in termini di servizi e investimenti per il palazzo del cinema e il Casinò. Negli ultimi anni è stato fatto un lavoro importante per il rilancio del Lido: nel 2015 l’isola era disastrata e in declino. Ora lavoreremo insieme per trovare spazi». Proprio su questo fronte, Venturini sottolinea un tasto dolente per il rilancio dell’isola.
«Il Lido, come si suol dire, ha un elefante nella stanza che è il Des Bains, un luogo iconico dell’isola chiuso da troppo tempo. Coglierei l’occasione della Mostra, e del palcoscenico mondiale offerto dalla rassegna, per stimolare investitori internazionali ad interessarsi del futuro del Des Bains, l’ultimo vero nodo da sciogliere dopo il recupero dell’ex ospedale al Mare».
Oltre al prestigio, il recupero del Des Bains potrebbe garantire un ritorno d’immagine per la città e incrementare notevolmente l’offerta di posti letto di qualità nell’isola, innescando a sua volta un volano per il settore ricettivo.
Le considerazioni del direttore della Mostra riaccendono quindi, ancora una volta, il dibattito sul futuro dell’isola e sulla sua strategia di sviluppo, a partire dalla capacità di essere attrattiva anche al di fuori della stagione estiva e della Mostra del Cinema.