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Сентябрь
2024

Maxi-poster per don Malnati, il saluto frainteso di Giulio Camber

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La foto mezzobusto in abito talare nero, su sfondo però colorato dal sapore cardinalizio, lo ritrae sereno e sorridente. Impossibile non notare quel manifesto di 6x3 metri affisso a pagamento nel rione di San Vito. Altrettanto cubitale la scritta “Ciao don Ettore” e la firma “Giulio”, cioè chi l’ha pensato quel maxi-poster. Tradotto: don Ettore Malnati, il protagonista suo malgrado o meno, e Giulio Camber committente della gigantografia.

Un saluto affettuoso che, ieri mattina, ha tratto in inganno più di qualcuno dei residenti e dei fedeli della parrocchia Nostra Signora di Sion. «Ma è morto don Ettore? », la domanda più ricorrente nel rione di chi era convinto che il “don” fosse morto.

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In effetti quella frase secca su un manifesto dal sapore bucolico si prestava a delle riserve – anche se nella laica Trieste i “placati” murali dei defunti non si usano – ma ben presto l’arcano è stato svelato. Si saluta pubblicamente un sacerdote in carne e ossa, andato in pensione per raggiunti limiti di età come impone il Diritto canonico, e a farlo è l’ex senatore forzista Camber. Non nuovo, per altro, a un filone di manifesti che, nel corso degli anni, l’hanno visto attaccare la Via della seta per il Porto (la comunità cinese non la prese bene, andando a strapparli quei manifesti) oppure il centrosinistra e i suoi esponenti, trasformati in diversi animaletti non sempre dall’aspetto simpatico. I famosi saluti di auguri, soprattutto sotto Natale, del senatore.

Solo che questa volta i saluti riguardano don Ettore, un amico per Camber oltre a essere il parroco che lascia a malincuore la sua San Vito e, si dice, non l’abbia presa proprio bene... Avrebbe preferito un pensionamento come avvenuto per altri colleghi illustri, rimasti a vigilare in qualche modo sulla propria creatura portata avanti per mezzo secolo, oppure un incarico anche non operativo in Curia.

In ogni caso don Malnati aveva, di fatto, anticipato le decisioni del vescovo Enrico Trevisi presentando la lettera di dimissioni. Annunciando poi che si dedicherà all’insegnamento di teologia, oltre a una collaborazione pastorale del decanato di Bisuschio, in provincia di Varese, vicino alla terra natia nella quale si sarebbe così ritirato. Il condizionale è d’obbligo perché, se è vero che a Sion è già stabilito l’avvicendamento, Ettore Malnati dimostra di voler rimanere piuttosto attaccato a Trieste. Non solo prendendo posizione un po’ su tutti i temi, ma volendo ancora guidare l’associazione culturale Studium Fidei che, stando ai beni informati, troverebbe posto in un’altra sede e non più nella “sua” San Vito. Il ciao sul manifesto potrebbe essere un arrivederci.