Francia, Le Pen: “Barnier è sotto sorveglianza, lo giudicheremo sugli atti. Tra un anno si rivoterà”
Che cosa pensa di Barnier premier e delle sue prime parole? “I primi interventi pubblici mi sembrano corrispondere all’uomo. Cioè dice di volere trovare un compromesso con l’insieme delle forze politiche. Ed è questo quel che attendiamo da un primo ministro. Abbiamo chiesto che il futuro premier rispettasse gli 11 milioni di elettori del Rassemblement national”. Così Marine Le Pen incontrando i giornalisti all’apertura del festival Hénin rétro per il suo rientro politico dopo l’estate. Gioca in casa, nel dipartimento del Pas-de-Calais dove, ricorda soddisfatta, “alle ultime elezioni abbiamo conquistato 10 seggi su 12”.
Marine Le Pen: Barnier rispetti gli elettori di Rn
Focus sul nuovo premier repubblicano designato da Macron che ha mandato in tilt la sinistra, che scende in piazza e grida al colpo di mano. C’è la sua manina dietro l’accordo stretto dall’inquilino dell’Eliseo? “No. Sono stata ricevuta da Emmanuel Macron e ho spiegato quali erano i criteri da considerare perché non ci fosse una censura immediata del nuovo premier da parte nostra. Poi c’è stata una telefonata. Ma non sono la direttrice delle risorse umane di Emmanuel Macron”. E l’Europa? “Malgrado il suo attaccamento a una costruzione europea nella quale ha avuto un non trascurabile, Barnier non deve dimenticare i risultati delle elezioni europee”, dice con piglio sicuro Marine Le Pen.
Nessun accordo segreto sulla nomina del premier
“Gli elettori hanno affidato al Rassemblement national, con il 33 per cento dei voti alle europee, il compito di imporre un cambiamento, anche a livello di governo, di questa politica europea”. Il peso elettorale è dalla sua e la nuova Assemblea nazionale uscita dalle urne lo conferma. «Nel 2022 avevamo sei deputati. Sei. Adesso ne abbiamo 143 (contando anche la ventina di alleati di Eric Ciotti). Fiducia al nuovo premier o censura? Monsieur Barnier dice di essere sotto sorveglianza di tutti i francesi. “Bene. Sono felice che se ne renda conto. È un bel cambiamento rispetto ai premier precedenti. Barnier è sotto sorveglianza di tutti i francesi, e il Rassemblement national è una parte importante di questi francesi”.
“Lo giudicheremo sui fatti, non sulle promesse”
Barnier ha detto che il governo potrebbe comprendere anche personalità di sinistra. “Ma io non faccio differenza tra persone di destra o di sinistra, anzi colgo l’occasione per ricordare che il Rassemblement national non è né di destra né di sinistra. Non importa chi presenterà un testo. Noi lo voteremo se ci sembra positivo per il Paese. Ci asterremo se i nostri emendamenti non saranno stati accolti. E voteremo contro se ci sembrerà dannoso per la Francia. Così dovrebbe funzionare una democrazia”.
Tra un anno si tornerà al voto
Nessuna censura a priori. “Non sarebbe ragionevole votare una censura subito dopo il suo discorso inaugurale. Poi giudicheremo sugli atti, e non sulle promesse”. La leader di Rn come Bardella, però, è convinta che la situazione non reggerà. “È chiaro a tutti tranne a Macron. È ovvio che tra un anno avremo nuove elezioni legislative anticipate. E meno male, perché la Francia ha bisogno di una maggioranza chiara”.
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