L’assessore Tirelli all’ultra-trail: 330 chilometri tra le vette più alte d’Europa
PORDENONE. Un lungo viaggio, a piedi, solo con se stesso. Una settimana di trekking spinto, in solitaria, 330 chilometri e 24 mila metri di dislivello. Insomma, un’impresa sportiva a dir poco estrema quella in cui si è lanciato l’assessore all’Ambiente di Pordenone, Mattia Tirelli, 42 anni, non certo nuovo a certe performance, ma che stavolta prova a superare se stesso cimentandosi nel terribile Tor des Géants, una delle gare di trail running più dure ed epiche al mondo attorno alla Val d’Aosta, il “Giro dei Giganti” dei 4 mila metri: Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Cervino.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:13028256]]
Domenica 8 settembre la partenza da Courmayeur, dov’è previsto anche l’arrivo tra venerdì 13 e sabato 14 settembre, tempo massimo di percorrenza consentito 150 ore.
Sono 1.200 gli iscritti di tutto il pianeta e di tutte le età, tra cui anche altri pordenonesi. Ma è difficile correre, o camminare, in gruppo: competizioni come questa uniscono la lunga distanza all’individualità del corridore, perché non sono imposte dall’organizzazione tappe forzate: vincerà chi impiega meno tempo a concluderla gestendo i riposi e le fermate ai ristori. Per i non professionisti l’obiettivo è ovviamente arrivare alla fine, mettendo a dura prova la tenuta fisica e mentale.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:12880640]]
«Che cosa mi ha spinto a iscrivermi? Il senso dell’avventura – ha spiegato Tirelli prima del via –, l’adrenalina che cerco, il gusto del brivido. È una sfida introspettiva, a stretto contatto con la natura, una forma di autodisciplina. Un’esperienza formativa i cui insegnamenti mi serviranno anche nella vita di tutti i giorni. Qui s’incontrano i propri limiti e bisogna essere bravi a gestirli: anche questo è avventura e crescita. Ecco come trascorro le mie vacanze».
Il link per seguire la gara è https://live.torxtrail.com, 358 il numero di pettorale di Tirelli. Che conta di completare stasera i primi 100 km alla base di Cogne per riposare. «Ma dipende molto anche dal clima, sopra i 3 mila metri di quota è facile trovare neve sul percorso...». Ci vuole una bella forza di volontà.