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Сентябрь
2024

Mestre, Superjet a rischio di chiusura: «Pronti a manifestare a Roma»

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Giovedì 12 ci sarà l’incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici dell’impresa, nei giorni a seguire l’assemblea dei 120 lavoratori. «E poi, se non ci saranno novità, potremmo andare a manifestare a Roma, davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico», dice Michele Valentini, segretario provinciale della Fiom Cgil. Il futuro di Superjet continua a preoccupare.

L’azienda è in attesa che il Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) che fa capo al Mise dia il via libera all’acquisto del 90% delle quote russe (congelate e affidate al Demanio) da parte del fondo emiratino MarkAb Capital. Se l’ok non arriverà entro il 31 ottobre il Demanio sarà costretto a portare i libri in tribunale, e quindi a chiedere la liquidazione della società.

Superjet aspetta un risposta del Csf da un anno e lo stallo è legato da un lato alla complessità normativa per lo scongelamento delle azioni e l’immediato e successivo congelamento del controvalore, altrimenti destinato ai russi. Dall’altro a un non detto che da mesi aleggia su tutta l’operazione: il fatto che dietro l’operazione degli Emiratini possa nascondersi sempre la Russia.

In questi mesi Superjet, società di diritto italiano, ha presentato tutti i documenti necessari al Csf per allontanare ombre e sospetti. «A me pare che solo i vertici dell’azienda, le organizzazioni sindacali e i lavoratori si siano impegnati per cercare di salvare e rilanciare Superjet. E’ inaccettabile che, fino ad oggi, non ci sia stata data neppure una risposta, un minimo di spiegazione sul perché la richiesta inviata a Roma è ferma da un anno».

«In un Paese in cui cresce solo il lavoro povero e precario e in cui la manifattura sta colando a picco», aggiunge Valentini, «c’è chi è disposto a investire, in un comparto ad alta tecnologia, che produce lavoro qualificato e con un importante piano di espansione per i prossimi anni. E noi che facciamo? Lo facciamo scappare». Di fronte al silenzio delle istituzioni c’è quindi la possibilità che i lavoratori affittino un paio di pullman per andare a protestare a Roma. Confidando in una risposta che sblocchi il piano di rilancio. f.fur.