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Сентябрь
2024

Commerciante rapinata in centro: «Mi hanno portata via di forza: un incubo»

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«Erano in tre, sono entrati in negozio fingendosi clienti, ma ho capito subito che c’era qualcosa che non andava. Nel giro di pochi attimi mi hanno immobilizzata dietro al bancone. Continuavano a chiedermi dove tenevo i soldi».

Inizia così, tra le lacrime e la paura, il drammatico racconto della rapina violenta subita da Alessandra Petrin, titolare del negozio Petrin di vicolo Rialto, una realtà storica della città, che veste da decenni imprenditori, divi del cinema ed estimatori dei pregiati filati inglesi.

Sabato 7 settembre, poco dopo l’apertura del negozio, la rapina. In pieno centro, nel giorno di mercato, con Treviso affollata di persone. I tre delinquenti hanno agito indisturbati.

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Un incubo

«Erano le 10, stavo spazzando l’ingresso del negozio come faccio tutte le mattine, quando sono entrata per appoggiare la scopa, sono arrivate queste tre persone: due donne e un uomo, adulti» ricorda in lacrime Alessandra. «Poi è iniziato un incubo».

Che qualcosa non andasse, lei lo ha percepito guardandoli. Il modo di fare non lasciava pensare a niente di buono. «Mi hanno chiesto una maglia, neppure il tempo di prenderla e mi sono ritrovata bloccata in un angolo. Mi chiedevano dove fossero i soldi».

Mentre volavano maglioni a terra e i capi venivano gettati alla rinfusa, i ladri hanno preso la borsa della donna e hanno aperto il portafogli.

«Con un italiano storpiato, mi hanno chiesto nuovamente soldi, mi hanno trattenuta di forza e portata all’altro angolo del negozio, vicino al camerino. Pensavano che ci fossero altri soldi lì, ma gli ho detto che non c’erano» aggiunge Alessandra piangendo.

Lo shock è ancora forte. «La cosa più terribile è stata la paura e la sensazione bruttissima di essere trattenuta da queste persone, avere mani e occhi addosso. Mi bloccavano e mi impedivano di muovermi» aggiunge la negoziante che ancora ricorda gli sguardi dei ladri che la fissavano e la trattenevano a forza.

Non erano travisati

I tre delinquenti hanno agito a volto scoperto, non erano travisati. Alla fine, la refurtiva è stata di 150 euro. Preso il denaro, sono fuggiti. Con il negozio sottosopra e gli effetti personali della borsa tutti a terra, Alessandra è riuscita a dare l’allarme. Rapidamente sono arrivate le forze dell’ordine.

Tra i primi ad essere avvertiti dell’accaduto, i genitori di Alessandra, Alfredo e la moglie, che hanno avviato la boutique Petrin e vantano una storia lunga oltre sessant’anni nel commercio cittadino di qualità. «Siamo sconvolti anche noi, una cosa del genere non ci era mai capitata» commenta Alfredo.

L’unico ricordo risale a venticinque anni fa, quando una notte con il negozio chiuso i ladri hanno scassinato la porta e portato via dei capi di abbigliamento.

I genitori della vittima: per fortuna non le hanno fatto del male

«Certo è che essere minacciati e derubati di sabato mattina, con la città piena di gente, è una cosa incredibile» non si capacita Alfredo. «Per fortuna, nel male, le cose sono andate bene. Grazie al cielo nostra figlia non ha reagito e non le hanno fatto del male. Non si sa davvero in questi casi come possa reagire questa gentaglia» aggiunge la moglie.

Intanto, nel negozio, Alessandra ricostruisce la dinamica dell’accaduto insieme alla polizia, prova a descrivere i suoi rapinatori. Ci sono i filmati delle telecamere che puntano l’ingresso del negozio e sulla zona in cui sono scappati i tre delinquenti. «Noi non ci siamo accorti di nulla, questa vicenda ha dell’incredibile, non ci si sente più sicuri da nessuna parte, neppure in questa zona che è sempre stata tranquilla» commentano dal vicino bistrot Droghieri.