Simone Vagnozzi valuta la prestazione di Sinner: “Sta gestendo benissimo il suo essere n.1”
Simone Vagnozzi ai microfoni dei media presenti a New York ha commentato la vittoria in semifinale degli US Open 2024 di Jannik Sinner contro il britannico Jack Draper. Una vittoria per 7-5 7-6 6-2, con l’altoatesino a faticare a venir fuori nei primi due parziali, ma abile poi a venir fuori alla distanza.
“La partita sia stata quella che ci aspettavamo, con scambi abbastanza lunghi a parte quando l’altro serviva vicino alle righe, dal momento in cui batte molto bene. Secondo me entrambi erano molto tesi, si vedeva nei primi due set, c’è stato qualche errore che di solito non fanno. Jannik secondo me all’inizio dello scambio andava molto bene, mentre esitava quando doveva fare qualcosa in più. Però sapeva anche che Draper normalmente fa un po’ di fatica, quindi portare lo scambio un po’ più in là serviva per farlo andare a servire più stanco. Era tutto previsto nel piano tattico“, ha dichiarato il tecnico di Sinner.
Due settimane complicate, nelle quali il 23enne pusterese ha fatto vedere anche la sua crescita personale: “Sicuramente sta crescendo come uomo. Le cose belle e le cose difficili ti aiutano a fare esperienza. Sicuramente in Australia c’era un po’ di freschezza in più. Qua arriva da n. 1 al mondo e ha sulle spalle la sensazione di essere il favorito. Jannik però sta gestendo benissimo questa situazione“.
Una partita con tanti errori quella con Draper: “Penso che sia stata una questione di tensione. Sai magari sei un po’ più teso, arrivi piano con i piedi. Paura in vista della finale? Ogni partita è diversa, con Draper aveva giocato l’ultima volta tre anni fa, era un nuovo match“.
E ora si pensa alla Finale contro Taylor Fritz: “La tensione ci sarà anche in questa partita, ma la sentirà anche lui e alla fine i campioni sono quelli che la sanno gestire. Quello che abbiamo fatto in questi due anni è di fare in modo che Jannik non giochi solo su sé stesso, ma anche sull’avversario. Con gente più indietro in classifica può bastare concentrarsi su sé stesso, con i migliori bisogna lavorare sui punti deboli dell’avversario“.
Dichiarazioni da Vanni Gibertini