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Dalle truffe alla riforma: lo stato dell’arte delle Università telematiche

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La notizia delle ultime ore ha scoperchiato – nuovamente – il grande vaso di Pandora delle Università telematiche. La vicenda, però, riguarda degli esposti ministeriali contro undici “Atenei” che – utilizzando anche degli artifizi nella scelta del nome – traevano in inganno gli studenti. Di fatto, per sintetizzare, parte di queste Università sostenevano di possedere la certificazione e l’accreditamento presso il Ministero, senza averli. Questo vuol dire che i titoli di studio rilasciati avevano il valore della carta straccia in Italia. Poi c’erano quelle che, per cifre intorno ai 7.500 euro, permettevano di avere una via d’accesso facilitata e veloce alle specializzazioni. Dunque, un ecosistema consolidato basato sul principio di “telematico”.

Università telematiche, dalle truffe alla riforma

In attesa di capire come finirà questa vicenda, queste storie ci hanno spinto a un’analisi approfondita della situazione della Università telematiche nel nostro Paese. Quelle riconosciute dal Ministero (quindi quelle il cui diploma è equiparato – per validità – a quello rilasciato dagli Atenei “tradizionali”) sono solamente 11. Tutte queste devono rispettare criteri e requisiti (a partire dall’infrastruttura utilizzata per l’e-learning) ben precisi e molto vicini a quelli utilizzati per la certificazione e l’accreditamento delle Università tradizionali. Anche perché, rispetto a dieci anni fa il numero di iscritti a queste Università è notevolmente cresciuto (a discapito della forma “tradizionale”). Si è passati dai quasi 44mila dell’anno accademico 2011/2012 ai quasi 224mila del 2021/2022. Un incremento del 410%. E dai dati diffusi dall’ANVUR si capisce anche l’identikit dell’immatricolato e dell’iscritto tipo: a differenza delle Università tradizionali, la maggior parte dei laureati usciti dalle “telematiche” ha più di 31 anni.

Questi dati sono anche il punto di partenza di quella che dovrebbe essere – secondo gli annunci – un’imminente riforma degli Atenei telematici. Si parla non solo di cambiamenti per quel che riguarda le lezioni in diretta e gli esami dal vivo, ma anche del corpo docenti a disposizione di ogni corso di Laurea. Cambiamenti che sembrano essere necessari per attualizzare le norme a un contesto civile cambiato – e non di poco – nell’ultimo decennio.

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