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Сентябрь
2024

Furto dal benzinaio per oltre mille euro: due ladri in carcere, trovata la refurtiva nascosta in un calzino

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UDINE. Ritenta, sarai più fortunato. O fortunata. Così avran pensato gli autori del furto consumatosi lo scorso 4 luglio al distributore Q8 di viale Palmanova.

Prima il mancato colpo all’interno di un’abitazione, poi l’atto ai danni del malcapitato gestore della stazione di servizio in questione.

A rendersene autori Kemi Braidic, 24enne udinese, e la suocera Reinhart Francesca, di 38 anni, residente nella provincia di Venezia.

Mercoledì 4 settembre, per entrambi, il personale della Polizia di stato, in forza alla Squadra mobile della Questura di Udine, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere.

Il pomeriggio stava scorrendo tranquillo lungo le strade di viale Palmanova quel giorno. I soliti giri. Quand’ecco un auto, una Citroen, fermarsi a fare rifornimento.

A scendere dal mezzo un uomo, poi associato, grazie al sistema di videosorveglianza presente in loco, alla figura di Braidic. Quest’ultimo approfittando di un attimo di distrazione del gestore, si sarebbe introdotto in negozio, prestando attenzione ai “via libera” comunicati, a distanza, dalla complice, identificata come Reinhart.

Stando a quanto riportato alle forze dell’ordine, Braidic avrebbe così aperto un cassetto appropriandosi del portafoglio del gestore, al cui interno vi erano 1.160 euro.

L’attività di polizia giudiziaria posta in essere nell’immediatezza dai poliziotti, ha poi consentito loro di individuare i malviventi, in loro compagnia un’altra donna, Hudorovic Chantal, ventunenne figlia di Reinhart e coniuge di Braidic.

La successiva perquisizione effettuata dagli agenti ha permesso agli stessi di rinvenire addosso alle due donne, ben nascosti in un calzino e in un portamonete, una somma pari a 2.805 euro, ritenuti provento del furto al benzinaio e di altra azione non ancora denunciata.

Si è così proceduti al deferimento di Braidic e Reinhart per furto, Hudorovic per ricettazione.

Dal controllo, è quindi emerso come, quello stesso giorno, la banda avesse preso di mira l’abitazione di un’anziana, tentando di introdurvisi dopo aver scagliato un sasso contro una portafinestra della dimora, il probabile intento quello di tentare il furto.

Qui, sarebbe stata la presenza del nipote, allarmato dall’abbaiare del cane, a far scappare la persona che aveva effettuato il lancio, poi associata a Braidic.

La casa, pochi giorni prima, era finita nel mirino di una donna, riconosciuta come Reinhart, la quale sarebbe entrata nell’abitazione della residente per rubare un portafoglio.

Anche in questo caso, provvidenziale l’intervento del nipote della signora, sopraggiunto dal piano superiore.

Gli elementi raccolti a carico di Braidic e Reinhart hanno consentito al Pubblico ministero di chiedere e ottenere dal Gip, sussistendo l’esigenza cautelare di impedire la reiterazione dei reati, le misure custodiali eseguite mercoledì dalla Polizia.