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Sfonda il posto di blocco dei carabinieri e tenta la fuga dopo un furto di rame, arrestato un uomo di 29 anni

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ROVEREDO IN PIANO. Prima il furto di rame poi la rocambolesca fuga al volante della sua Opel Astra e lo speronamento dell’auto dei carabinieri che avevano organizzato un posto di blocco per catturarlo.

La mattina di giovedì 5 settembre, intorno alle 4.30, i militari delle stazioni di Polcenigo e di Fontanafredda, insieme all’aliquota radiomobile di Sacile, hanno arrestato Iulian Vasilie, 29 anni, rumeno residente a Campolongo Tapogliano, per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale.

L’operazione è scattata dopo che la notte prima erano stati trafugati dall’azienda SeTek di Roveredo in Piano 5 cavi di rame, per un valore di 1.800 euro.

Dopo la scoperta del furto, i carabinieri hanno intuito che l’autore potesse ritornare a completare il lavoro e hanno pianificato un posto di controllo. Così è stato.

L’indomani, intorno alla mezzanotte e mezza l’uomo, alla guida dell’Astra, si è introdotto nell’azienda per uscire quattro ore più tardi. Ma ad attenderlo in via XX Settembre ha trovato il posto di blocco.

Alla vista dei lampeggianti, l’uomo ha ignorato l’alt e speronato l’Alfa Romeo dell’aliquota radiomobile, cercando di guadagnare la fuga. Il tentativo però è risultato vano.

A causa dello scontro la sua corsa si è fermata una decina di metri più avanti, dove il 29enne è stato raggiunto e arrestato. Nessuno è rimasto ferito, anche se la gazzella ha riportato danni importanti alla carrozzeria.

Nel portabagagli dell’Astra sono stati rinvenuti 16 cavi da massa in rame per saldatrici, pesanti 140 chilogrammi, per un valore di 4.800 euro.

Su disposizione del pm Andrea Del Missier, l’uomo è stato condotto nel carcere di Pordenone, dove venerdì 6 settembre è stato interrogato dal gip Milena Granata. Sulla convalida il giudice si è riservato la decisione.

Durante l’interrogatorio, Vasiliu, difeso dall’avvocato Alessandro Puiatti, ha ammesso il furto, spiegando di essere entrato nell’azienda dopo aver trovato un buco nella rete e una porta aperta, nonostante nell’auto sia stata riscontrata la presenza di un piede di porco.

Inoltre, ha riferito che lo scontro con l’auto dei carabinieri non sarebbe stato volontario, ma che si sarebbe accorto tardi dell’alt perché impegnato a prendere una bottiglietta d’acqua.

Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere, mentre la difesa punta ad ottenere per il suo assistito i domiciliari.