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Centro estivo sanzionato e posto sotto sequestro dai Nas: nel mirino i pasti della mensa

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Un centro ricreativo e di baby sitting alla periferia di San Donà, di quelli a cui le famiglie si appoggiano per la gestione dei bambini in questo periodo in cui per molti le ferie sono finite e le scuole non ancora riaperte, è stato messo sotto sequestro dal Nas di Treviso.

I militari del nucleo antisofisticazione e sanità, con il personale addetto dell’Usl 4, hanno passato al setaccio il centro nel quale si trovavano in tutto trentasei bambini. Il problema era legato alla presenza all’interno della struttura anche di piccoli di pochi mesi, di un’età da asilo nido, insieme ad altri bambini fino agli 11 anni. Un aspetto, questo, non consentito.

Non solo. Nel corso dei controlli, i carabinieri del nucleo di Treviso hanno anche accertato che i responsabili del centro si erano accordati con un pubblico esercizio della zona per garantire i pasti senza possibilità di garantire tracciabilità come invece dovrebbe essere quando viene offerto il servizio di mensa.

Sono dunque scattate una serie di sanzioni per la mancanza delle autorizzazioni richieste dalla Regione e poi i sigilli. L’assessore ai servizi sociali, Federica Marcuzzo, è intervenuta sul tema delle strutture per i bambini alla luce di questo caso, anche se si è trattato di una struttura privata e non pubblica. «Siamo consapevoli delle necessità delle famiglie di avere dei luoghi con progetti educativi collaudati e condivisi che possano occuparsi dei minori nel tempo in cui i genitori sono impegnati in altre attività», premette, «tuttavia dobbiamo sempre prestare attenzione a chi affidiamo i nostri figli verificando le autorizzazioni rilasciate e per che tipo di attività.

Sappiamo che l’offerta, specialmente per la fascia 0-3, a San Donà scarseggia. Pensiamo al fatto che solo 235 bambini su 989 della fascia di età 0-3 anni frequenta un centro accreditato ed è per questo che abbiamo deciso di affrontare come Comune il progetto del nuovo asilo nido di Mussetta. Stiamo procedendo spediti», conclude, «perché dovrà essere consegnato alla città entro marzo 2026 e 72 bambini potranno trovare una accoglienza sicura e adeguata. Le risposte si possono e si devono dare, ma devono essere sempre regolate e conformi alle normative per tutelare i nostri bambini, bene preziosissimo della nostra comunità».

L’assessore alle politiche giovanili, Margherita Michelin, spezza una lancia a favore dei gestori della struttura privata: «Daremo loro il supporto per mettersi in regola con le autorizzazioni necessarie per riaprire senza alcuna preclusione anche perché abbiamo bisogno di strutture per i bambini».