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Aviosuperficie di Premariacco: in 25 anni sei le vittime

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L’aereo è considerato uno dei mezzi più sicuri per spostarsi, con un tasso di incidentalità pari allo 0,80 ogni milione. Tradotto significa un incidente ogni 1,26 milioni di voli.

Eppure ogni tanto una disgrazia capita, come dimostra quanto accaduto lunedì all’aviosuperficie di Premariacco, dove hanno perso la vita, in seguito allo schianto dell’ultraleggero Storch, l’istruttore Simone Fant e la studentessa Alessandra Freschet.

All’aviosuperficie Fly&Joy di Premariacco, volendo restringere il campo di ricerca agli ultimi venticinque anni, dal 1999 a oggi, gli incidenti che hanno coinvolto ultraleggeri decollati dalle piste della scuola di volo friulana, sono stati sei (escludendo quello del 2 settembre).

In tre casi, per i passeggeri, non c’è stato nulla da fare.

La prima vittima

Domenica 6 maggio 2001, l’architetto austriaco Eduard Tayrich, 55 anni, è da poco decollato dall’aviosuperficie di San Mauro di Premariacco quando il suo ultraleggero Savage, si è schiantato a pochi metri dalla pista di decollo. Per il cinquantacinquenne non c’è stato nulla da fare.

Nel maggio 1999 nel campo scuola di Premariacco si è verificato un altro incidente. Fortunatamente senza vittime. L’ultraleggero si era levato in volo per una lezione da appena un quarto d’ora.

È precipitato nei pressi del capannone che funge da rimessa per i velivoli della scuola e si è accartocciato al suolo. L’istruttore di volo, Italo Scarpa di 38 anni, è uscito praticamente indenne dalla caduta, mentre l’allievo, Aldo Velenik, di 38 anni, di origini croate ma residente a Trieste, si è procurato fratture a una gamba e a un polso.

Un biennio funesto

Un momento particolarmente difficile, l’aviosuperficie Fly&Joy, l’ha vissuto tra il 2010 e il 2011. In quel biennio ci furono tre vittime, tutte a bordo di ultraleggeri.

Il giorno di Pasquetta del 2010, il 5 aprile, Michele Monticolo, 21 anni, e Alessio Tomè, diciannovenne di San Daniele, sono morti nel tentativo di salutare gli amici con i quali avevano trascorso la giornata di festa, sorvolando la zona del pic-nic a Firmano.

L’ultraleggero P-96 Tecnam, poco dopo il decollo da Premariacco, durante una virata ha urtato un albero ed è precipitato sul muraglione che delimita la sponda del Natisone. Per i due giovani non c’è stato scampo. Sono morti sul colpo. Un anno dopo, nell’aprile 2011, a perdere la vita fu il 53enne Fabio Di Vincenz.
Decollato da pochi minuti dall’aviosuperficie di Premariacco, giunto a Mossa ha iniziato le manovre di atterraggio.

Ma nel compiere la virata necessaria a mettersi in asse con la pista del campo di volo, l’ultraleggero si è avvitato su sé stesso, prima di perdere quota e schiantarsi al suolo.

Altri quattro feriti

Nel settembre 2015 due amici, Arrigo Bernardinis di 65 anni e Antonio Gobbo di 53, sono da poco decollati da Premariacco a bordo di un ultraleggero P-92 per sorvolare una trattoria della zona, dov’è in corso una cerimonia di battesimo e gettare dei petali di fiori dall’alto.

Ma qualcosa è andato storto e il velivolo è precipitato, causando il ferimento dei due occupanti.

Qualche anno dopo, nel 2023, a cadere è stato un Pipistrel con a bordo l’istruttore Giuseppe Liva e un allievo di 17 anni. Per loro fortuna, dopo un atterraggio di emergenza, se la sono cavata con alcune contusioni.

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