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Apu, Hickey e Johnson si presentano

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Spesso, più di quanto si pensi, le vittorie nascono dalle sconfitte. E la storia tra Apu Old Wild West e i suoi due nuovi americani, Anthony Hickey e Xavier Johnson nasce da sconfitte, nel caso del rapporto play-Apu anche doppie.

La coppia americana della squadra di Vertemati è stata presentata a Malborghetto all’Hammerack Mountain, sede (incantevole) del ritiro montano ieri all’ultimo atto.

Sulla location Carlo Gerosa, assistant coach di Vertemati, è stato eloquente uscendo da una antica sala tra affreschi, mobili di pregio e legno ovunque: «È la più bella sala video in cui abbia lavorato».

Ne sarà contento il presidente Pedone, che qui ha investito più o meno l’equivalente di quanto (quasi 4 milioncini) spende una squadra per raggiunsere la serie A.

Perchè, gira e rigira, quello è l’obiettivo dell’Apu, specialmente con quei due americani.

Che partono da una sconfitta, sollecitati dall’addetto stampa Giovanni Aiello e tradotti da capitan Mirza Alibegovic («dopo il capitano, di cui sono orgoglioso, qui mi fano fare anche questo», scherza anche davanti a coach Vertemati e il ds Andrea Gracis), che da bimbo mastica l’inglese meglio di una Brooklyn in campo.

Hickey, il play spacca difese tanto agognato: «Pensavo che Udine mi odiasse quando l’ho battuta con Cantù in semifinale. Invece subito hanno avuto interesse nei miei confronti.

E coach Vertemati ha parlato anche con la mia ragazza a Trieste durante la finale che abbiamo perso. Insomma, un corteggiamento lungo che mi ha colpito.

Ho chiesto in giro, ho visto che hanno rinforzato una squadra già forte con Johnspon e altri ed è stato facile firmare. Sapevo che sarei arrivato in una squadra fisica e tosta, in questi primi giorni di allenamento ne ho avuto la conferma, adesso dobbiamo lavorare duro per vincere. Qui ci sono tutte le condizioni per farlo».

Xavier Johnson? Rieccolo. Tre anni fa con Verona strozzò in gola l’urlo serie A di una piazza.

«Mi ricordo quella finale – racconta –. Udine è una società forte ed ambiziosa, ho chiesto informazioni a Cappe (Cappelletti, l’ex Apu con cui ha gioato a Verona in A1 ndr), Pini e Lollo (Caroti ndr) e ho scelto».

L’ala dice una cosa importante: «Con Forlì la scorsa stagiopne abbiamo dominato la regular season e ci fosse stata la promozione diretta avremmo festeggiato con merito».

Ora il regolamento è cambiato è ci saranno due modi per vincere: o direttamente o attaverso i play-off . «Affronti tutti e puoi vincere», spiega Xavier con Anthony, che lo dovrà innescare, che annuisce. Idoli? I due Usa non hanno dubbi: Jordan, Nash e Magic per il play, Air e naturalmente Kevin Durant, per affinità di ruolo, per l’ala. Per conoscere meglio la città e il Friuli ci sarà tempo.

«Quando finiranno questi duri allenamenti», sorridono. Da oggi si gioca per i due punti al torneo Pajetta. E ricordate: le più belle vittorie arrivano dalle sconfitte.

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