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Addio all’imprenditore Ermidio Masotti, decano degli autotrasportatori

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Era uno dei più anziani autotrasportatori italiani ancora in attività. È mancato, all’età di 94 anni, Ermido Masotti, titolare, assieme ai figli, della storica azienda Masotti, che opera da decenni nel campo dei trasporti.

Sesto in una famiglia di otto fratelli, Ermido Masotti aveva iniziato a guidare i camion già alla fine della Seconda guerra mondiale.

Fin da subito si era dimostrato un ottimo autista, grazie alla passione per il lavoro e per i motori.

Dopo aver lavorato per anni nel settore del trasporto di merci liquide, aveva poi aperto un’attività di autotrasporto concentrando il proprio lavoro nel trasporto di carburanti verso l’Austria.

«Lavorando per primarie compagnie di carburanti austriache – racconta il figlio Massimo – aveva fin da subito aumentato il numero dei mezzi fino a costruire, nel 1974, la sede a Feletto Umberto, quella attuale dell’azienda. Il passaggio dal trasporto dei carburanti a quello dei prodotti chimici è arrivato successivamente e da quel momento in poi l’attività si è sviluppata anche grazie al contributo di mia madre e di noi figli.

La passione per il proprio lavoro ha fatto sì che l’enorme impegno profuso nell’attività per mio padre non fosse un peso ma un piacere nel vedere l’azienda svilupparsi, crescere e acquisire una credibilità internazionale». Tanti i successi ma non sono mancati i momenti di difficoltà, come la chiusura improvvisa di una raffineria.

Da socio fondatore di un consorzio industriale di autotrasportatori, tutt’ora esistente, allo sviluppo dell’attività nei Paesi dell’Est fino ai primi trasporti intermodali, negli anni Novanta, Masotti è stato anche componente del Consiglio nazionale di Anita, l’associazione che rappresenta le imprese di autotrasporto a Roma. È stato sempre attivo anche all’interno di Confindustria Udine.

L’imprenditore, nominato cavaliere nel 1987 e premiato dalla camera di Commercio nel 2012, negli ultimi anni si è dedicato sempre meno alla parte operativa in azienda e sempre più a quella di sviluppo e consulenza.

«Nonostante l’età aveva ancora tanti progetti in testa – il ricordo del figlio –. Appassionato di mezzi storici, stava progettando la costruzione di un museo del trasporto.

Ha trasmesso a me e a mio fratello valori importanti come l’onesta, la serietà, l’impegno e la dedizione al lavoro». Lascia la moglie Arina, i figli Massimo e Alessandro e gli adorati nipoti. Il rosario sarà recitato oggi, alle 18.30, nella chiesa di Feletto.

Il funerale sarà celebrato sabato, alle 15, sempre nella chiesa di Feletto.