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Palazzo Olevano, il cantiere va avanti: la ditta pagherà il restauro dei capitelli 

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PAVIA. Verranno restaurati a spese dell’impresa i capitelli settecenteschi all’ingresso di palazzo Olevano fresati per consentire l’ingresso di una autogru all’interno del cortile del liceo Cairoli. Ieri mattina (mercoledì) la Soprintendenza ha effettuato un sopralluogo per la verifica dei danni, necessaria per procedere alla quantificazione dei costi di ripristino delle strutture.

Il cantiere sul retro non si ferma

«In attesa della definizione delle modalità delle operazioni di ripristino, deve intendersi sospeso ogni tipo di lavorazione nelle aree di cantiere interne al cortile del Liceo», scrive la Soprintendenza. Potranno invece proseguire i lavori nel retro dell’edificio dove nascerà la nuova palestra. L’intervento di ripristino dovrà poi essere approvato dall’ente che si occupa della tutela dei beni culturali. La Provincia, nei giorni scorsi, aveva inviato una richiesta di risarcimento alla ditta che si stava occupando dell’intervento, la R. Costruzioni.

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L’episodio risale a giovedì scorso, quando l’impresa decide di procedere alla fresatura dei due capitelli in granito posti sul portale di ingresso dello storico palazzo Olevano per recuperare alcuni centimetri necessari a consentire il passaggio del mezzo attraverso un cancello largo 2,80 metri e alto 3,20 metri. L’attuale sede del liceo Cairoli era infatti appartenuta ad una delle maggiori famiglie patrizie pavesi, gli Olevano, e sorge sull’area dove si trovava il quattrocentesco palazzo di Giasone del Maino, demolito e poi ricostruito, in forme settecentesche, su progetto dell'architetto Lorenzo Cassani tra il 1723 e il 1724. Nel 1826 gli Olevano vendettero il palazzo al barone Carlo Bellisomi. Nel 1897 Adelaide Bellisomi lasciò in eredità il palazzo al vescovo di Pavia che, nel 1902, lo vendette al Comune, tuttora proprietario dell’immobile. L’autogru che ha sfregiato l’edificio è già stata rimossa, mentre la gru da cantiere rimane. Servirà per i lavori della nuova palestra, ormai ai nastri di partenza, che riguarderanno la parte retrostante del palazzo. «La gru resterà in sede fino alla conclusione dell’intervento – fanno sapere da Piazza Italia – in quanto, con un’adeguata attenzione nelle operazioni di montaggio e smontaggio, non comporterà criticità. Operazioni che saranno condivise con la Soprintendenza».

Provincia e Comune collaborano

«Avevo già chiesto nella riunione d’urgenza svoltasi nei giorni scorsi con l’impresa R Costruzioni, il direttore lavori architetto Valsecchi e il responsabile unico di progetto architetto Massaro, di procedere tempestivamente con il ripristino dello stato dei luoghi, anche se tale danno non è correlato all’intervento – sottolinea il presidente della Provincia Giovanni Palli -. Ho ribadito la condotta folle ed inaccettabile messa in campo e la necessità che vengano presi tutti i provvedimenti necessari a tutela dell’immobile, della Provincia e del Comune, imputando all’impresa ogni addebito per tale condotta. Ho concordato con il sindaco l’importanza di ritrovarci il prossimo lunedì per fare il punto su tutto l’intervento, ridefinendo insieme il cronoprogramma dei lavori».

Lunedì alle 11,30 è stata fissata la cabina di regia per il monitoraggio del cantiere. «In attesa dell’incontro, tutto verrà presidiato perché quanto accaduto ha alzato il livello di attenzione nei confronti di un patrimonio storico appartenente alla città, che ci aspettiamo anche da parte della Provincia – sottolinea la vicesindaca e assessora ai Lavori pubblici Alice Moggi -. Chiederemo a Piazza Italia di poter monitorare l’intervento. Abbiamo avviato la procedura per la richiesta di risarcimento danni in quanto l’edificio è di proprietà del Comune. Sarà l’ente provinciale, a cui è stato dato in gestione l’immobile, a rivalersi sull’impresa». —

Stefania Prato