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US Open, Sinner: “Quando gioco con Medvedev voglio che lui non sappia cosa deve aspettarsi”

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Là dove non aveva mai messo piede. Jannik Sinner è in semifinale allo US Open per la prima volta in carriera. E con ciò, l’en plein di tutti i penultimi atti Slam è completato all’età di 23 anni e qualche settimana. Da vero numero 1. Danil Medvedev non ha saputo imporre la sua ragnatela e, per la sesta volta negli ultimi sette incontri, ha dovuto lasciare il passo all’azzurro (ora i testa a testa sono 7 a 6 per il russo). Grande favorito per la vittoria finale del torneo, Jannik ora se la vedrà con una nuova leva da queste parti dei Major, ovvero il suo amico e talvolta compagno di doppio Jack Draper. Ci si gioca un posto nella finale dello US Open contro un americano. Prima di questo, però, l’altoatesino si è concesso ai microfoni della stampa a seguito della vittoria contro Medvedev. Qui sotto un estratto delle sue dichiarazioni.

D: Sei venuto a rete più spesso di quanto fai solitamente. Riusciresti a spiegare la strategia che avevi in mente? Nel primo e nel terzo set è parso che la chiave per prendere il controllo della partita fosse proprio il serve and volley.

Sinner: “Penso ci siano state più chiavi dell’incontro oggi. Iniziare con un break di vantaggio nel primo e nel terzo set ti aiuta un po’ con la fiducia ed è la stessa cosa che è successa anche a lui nel secondo. In quell’occasione ho avuto qualche chance di break per rientrare, ma non ci sono riuscito. Quello mi ha spronato ancora di più a rimanere attaccato mentalmente a ogni momento. Sono contento di essere riuscito poi a gestire la situazione. È sempre dura contro di lui. Penso sia stato un buon match da parte di entrambi. Credo che il quarto set sia stato tosto per tutti e due: il punteggio era un po’ diverso. Considerando tutto, però, sono molto contento”.

D: Potresti parlarci della tua amicizia con Jack Draper, tuo prossimo avversario?

Sinner: “Ci conosciamo abbastanza bene. Sarà un match interessante. Mi hanno già chiesto se avessi giocato contro di lui a livello junior, ma non lo ricordo. L’ho visto sicuramente, quello sì, ma non eravamo ancora amici. Poi abbiamo giocato al Queen’s (unico precedente, vinto da Draper nel 2021, ndr). Sarà un match duro, lui non ha ancora perso un set in questo torneo. Gioca bene e serve alla grande. Ho visto il match oggi: colpisce davvero forte la palla. Spero che in semifinale giocheremo un bell’incontro”.

[…]

“Complessivamente, Jack è un gran giocatore. Fa anche molti serve and volley e prova spesso a venire a rete. Si muove anche molto bene. Sarà un match tosto per entrambi, anche a livello mentale. La semifinale è diversa da un primo o da un secondo turno. Vedremo chi saprà gestire meglio la situazione. Comunque vada, è bello vedere la nostra crescita, sia come tennisti che come persone”.

D: Sei l’unico giocatore rimasto in tabellone con un titolo Slam. Ciò significa che sei il grande favorito. Cosa significa questo per te?

Sinner: “Tutti quelli che arrivano agli ottavi, ai quarti o in semifinale meritano di ottenere quei risultati. Nessuna vittoria è scontata. Bisogna sempre trovare soluzioni diverse contro ogni giocatore che hai di fronte. Questo è ciò che provo a fare. Ora, so che i match saranno un po’ diversi e sono fortunato ad aver già provato le emozioni di giocare semifinali a questo livello. Ma vedremo, sarà molto interessante. Sono felice di essere in questa posizione e di poter provare a giocare del buon tennis. In ogni caso, so che Jack sta giocando del gran tennis, forse il migliore della sua carriera”.

D: Nessuno dei due ha servito benissimo, però tu te la sei sempre cavata. Lui ti ha concesso palle break in molti game in cui era al servizio. Ti ha sorpreso questa cosa? Hai risposto in modo diverso?

Sinner: “Ci conosciamo un po’ meglio ormai, ci aspettiamo come uno serve e come gioca. Ovviamente ogni partita è diversa. Credo che oggi le condizioni fossero un po’ più fredde, la palla andava un po’ meno e quindi riuscivi a sentirla un po’ meglio. Credo in generale che contro di lui, quando giochi 3 su 5, ci sono tante cose che devi cambiare, perché se no lui a un certo punto non sbaglia più. Qualche volta devi trovare il modo di vincere il punto più velocemente. Con lui è sempre molto tattica e sono riuscito a cambiare gli equilibri. Oggi era un punto importante per vincere la partita”.

Ubaldo Scanagatta: Qual è la maggior soddisfazione che hai? Aver battuto Medvedev che hai sempre temuto, essere il primo italiano che ha raggiunto le semifinali nei quattro Slam o aver aumentato il gap rispetto a tutti gli altri giocatori?

Sinner: “Parlare di classifica non è il momento giusto, la stagione è ancora molto lunga. C’è un 1000 a Parigi, ci sono tanti 500, a Torino saranno in palio tanti punti. Il gap può cambiare in un attimo. Alla fine a prescindere da quello che faccio in questo torneo la stagione è stata costante, con tanti tornei dove sono riuscito ad arrivare molto avanti. Per me conta molto di più questo. Tre anni fa facevo ottavi/quarti, l’anno scorso quarti/semifinali, mentre quest’anno ho fatto qualche passo in più. Ora ho una semifinale importante”.

Luca Baldissera: Hai fatto qualche serve and volley dietro la prima, che qualche volta non entrava. È un lavoro che state facendo per crescere?

Sinner: “Ci stiamo lavorando, secondo me c’è ancora tanto margine in un colpo dove posso controllare tutto, è l’unico. Spesso è anche la mentalità che deve cambiare. Con Daniil devi cambiare qualcosa, mal che vada perdi il punto, ma gli fai capire che non deve mai sapere cosa aspettarsi. Anche da fondo posso perdere il punto alla fine”.

Con la collaborazione di Fabio Barera