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US Open, Swiatek: “Il n. 1 mi ha messo pressione. Ho commesso troppi errori”

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Così come era avvenuto nel torneo maschile, con le eccellenti eliminazioni di Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, anche al femminile una delle principali favorite per il successo finale esce anzi tempo. Iga Swiatek, infatti, nella notte italiana tra martedì 4 e mercoledì 5 settembre, ha ceduto il passo alla padrona di casa Jessica Pegula, in una condizione davvero ottima, uscendo quindi ai quarti di finale di questo US Open 2024. Al termine dell’incontro la polacca, n. 1 del mondo, ha parlato in conferenza stampa, per rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni più interessanti.

D: Se puoi, dicci quali sono i tuoi pensieri sul match.

Iga Swiatek: “Sì, certo. Non è stata una grande prestazione la mia. Ma Jessie ne ha approfittato e ha giocato meglio, io ho giocato peggio e lei ha vinto“.

D: A che punto del match hai cominciato ad avvertire che qualcosa non andava? E cosa hai provato a fare per migliorarlo?

Iga Swiatek: “Probabilmente quando stavo perdendo 4-0 nel primo set, ho provato a fare le stesse cose che faccio di solito. Non capivo davvero come mai il mio servizio non stesse funzionando. Per me è stato difficile trovare una soluzione a questo problema“.

D: Stai pensando di prenderti qualche mese di pausa per provare a recuperare e, se sei stanca, di cercare di riposarti bene?

Iga Swiatek: No, non credo che abbia senso. Se sei fuori dal circuito, poi è piuttosto difficile tornarci. Non voglio prendermi una pausa. Potrebbe essere un po’ più semplice, ma sto tenendo il passo con il programma. Sto solo parlando dei mandatory, che hanno delle regole. Sono pronta a giocare fino a novembre, spero, a meno che mi infortunio”.

D: Riesci a fare un paragone su come ti senti e come ti sei sentita durante questo US Open rispetto agli anni non olimpici?

Iga Swiatek: È difficile per me fare paragoni, perché ogni hanno ho obiettivi e traguardi diversi. L’anno scorso per esempio ho avvertito molta ansia e pressione per essere la n. 1 del mondo e sentivo che avrei potuto perdere quella posizione. Quest’anno non l’ho avvertito tanto. Ho sentito di essere più matura nel non pensare solo al ranking e ai punti. Quindi per me è difficile paragoni perché ci sono tanti altri fattori oltre alle Olimpiadi che intervengono. Sicuramente un torneo in meno sul cemento, un po’ meno tempo speso sul cemento, quello può contare. Ma sinceramente non ho l’esperienza necessaria per saperlo“.

D: C’erano delle cose che Jess stava facendo che ti hanno reso la vita difficile questa sera?

Iga Swiatek: “Sì, come ho detto prima non è mai facile giocare con Jess. Ha una palla complicata perché è molto bassa e molto piatta. Non posso dire che lei ha cambiato molto, perché è impossibile cambiare il suo stile di gioco, ma sicuramente è stata più solida di me e ha commesso molti meno errori. Solitamente riesco a respingerla indietro e mettere la pressione su me stessa, ma oggi ho commesso troppi errori“.

D: Arrivando a questo torneo hai detto di non avere grandi aspettative. Lo hai fatto per il modo in cui stavi giocando o per toglierti pressioni?

Iga Swiatek: Io provo sempre ad avere aspettative più basse, perché so che ognuna di noi può vincere questo torneo. E inoltre sento che quando ho alte aspettative, non gioco mai bene. Quindi provo ad abbassarle. È difficile avere basse aspettative quando tutti si aspettano qualcosa da te. Mi ricordo com’è andata l’anno scorso e non posso aspettarmi da me stessa che vincerò sempre. Sono più concentrata sul mio lavoro. Tutti vogliono sapere quali sono i miei obiettivi ad ogni torneo, se vincere la finale, la semifinale, ma questi non sono i miei obiettivi quando partecipo ad un torneo. Voglio spiegare che da me stessa non mi aspetto i risultati. Le mie aspettative sono sul lavoro e sui problemi, nell’ottica di lavorare su di essi”.