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Сентябрь
2024

Francesco Favilli, morto sulla Marmolada, brand manager e papà: amava famiglia e sport

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Francesco Favilli era nato a Pordenone 44 anni fa, il 5 gennaio del 1980. Era un esperto alpinista e un papà innamorato dei suoi due bambini di 8 e 11 anni. Per loro si era trasferito a Venezia, dove ancora vivono con la loro mamma.

Otto anni fa, infine, l’approdo in terra trevigiana per essere più vicino al luogo di lavoro, il calzaturificio Scarpa di Asolo, dove finalmente aveva trovato il lavoro adatto alla sua passione: la montagna e le sue vette.

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Il lavoro

Nell’azienda asolana aveva cominciato a lavorare nell’area vendite e poi gli era stato assegnato il ruolo di brand manager per la competenza tecnica che aveva dimostrato. E così, unendo la passione per la montagna al lavoro che faceva aveva trovato la sua realizzazione professionale.

Lui conosceva tutti gli atleti che utilizzavano gli scarponi Scarpa, aveva una grande dedizione al lavoro, era benvoluto dai colleghi.

«Collaboravo sia con Filippo che con Francesco», ricorda Simone Peruzzo, caporeparto al calzaturificio Scarpa, «Di loro ricordo i sorrisi, la simpatia, la tranquillità che sapevano trasmettere. Si vorrebbe avere sempre dei colleghi come loro, con cui si collabora benissimo. La loro è una grave perdita per l’azienda». «Francesco», aggiunge un altro collega, «era un amico caro, un collega che poi è diventato un grande amico».

Ricorda Filippo e Francesco anche l’ad di Scarpa, Diego Bolzonello: «Erano persone formidabili».

L’amore per i figli

Grande era il suo amore per i due figli, venivano da Venezia a trascorrere il fine settimana, quando succedeva Francesco si trasformava in super papà: il suo tempo era per la sua bambina di 11 anni e al suo bambino di 8 anni.

Favilli dal giugno del 2022, era andato ad abitare a Maser, in via Calmoreggio.

«Personalmente non lo conoscevo», dice la sindaco di Maser, Claudia Benedos, «ma so che abitava da un paio di anni in via Calmoreggio. A nome mio e di tutta la comunità voglio esprimere il cordoglio ai suoi familiari».

La montagna e il parapendio

Laureato in ingegneria, dirigente d’azienda, Francesco Favilli viveva per le sue passioni: la montagna e il volo col parapendio. Anche quando andava in ferie, anche quando era all’estero. Lui non mancava mai di dedicarsi a qualche scalata: lo aveva fatto anche recentemente quando aveva trascorso un periodo di ferie in Sudafrica.

Lo si vedeva anche a Borso del Grappa lanciarsi col suo parapendio e librarsi libero in aria.

«Francesco Favilli era una persona riservata ma con la quale si faceva subito amicizia», spiega Denis Martignago, presidente della banda musicale di Maser e vicino di casa, «l’ho conosciuto tramite un amico comune e si è dimostrato subito affabile. È una di quelle persone con cui fai amicizia subito. Era commovente vederlo assieme ai suoi due figli quando venivano a trascorrere qualche giorno con lui. Mi diceva spesso che dovevamo andare a fare una gita a Venezia, che mi avrebbe portato in barca in laguna, purtroppo non sarà più possibile. È morto facendo quello che gli piaceva di più».

Sono tanti i messaggi di dolore comparsi sui social. «E chi se li dimentica i nostri primi passi insieme? Con tutti i beceri del Cai veneziano? Siamo diventati istruttori insieme tra epiche avventure e non ti dimenticherò» : scrive Davide Bozzato. «Mi avevi da pochi giorni fatto una promessa: ti aspetto in un sogno per mantenerla», si legge in un altro.