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US Open: Sinner piega Medvedev in quattro set e raggiunge la prima semifinale a New York

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[1] J. Sinner b. [5] D. Medvedev 6-2 1-6 6-1 6-4

Dopo l’ultimo dritto vincente Jannik Sinner si ferma impietrito, guarda il suo angolo, tutto l’Arthur Ashe, e assapora una vittoria che attendeva da Wimbledon. La rivincita contro Medvedev arriva in quattro set a Flushing Meadows, 6-2 1-6 6-1 6-4 il punteggio in due ore e 41′ di partita. Con la vittoria sul russo Jannik raggiunge la prima semifinale allo US Open – l’ultima a livello Major che gli mancava – raggiungendo Barazzuti e Berrettini.

“Sapevo che sarebbe stata una partita fisica. Ci conosciamo bene, abbiamo giocato a Londra e in Australia” – esordisce Sinner al microfono nel post match.Sapevo che dovevo migliorare a rete, ho cercato di mescolare la tattica. Le sessioni serali a New York sono stupende, grazie a tutto il pubblico”. Infine un cenno al suo prossimo rivale/amico Draper:” Con Jack ci conosciamo bene, siamo buoni amici fuori dal campo. Sarà dura perché sta giocando in maniera incredibile, non ha ancora perso un set. Vediamo cosa succederà”.

PRIMO SET – Dopo alcune partenze lente nel corso del torneo, Sinner questa volta scatta lestissimo al verde e arriva alla prima curva davanti a Medvedev: nel game d’apertura sbaglia un rovescio sulla palla break, ma poco dopo è il russo a fare quasi tutto da solo e a cedere la battuta per l’1-2.

Sinner sembra in pilota automatico, anche se la prima di servizio va a singhiozzo. Sul 3-2 un doppio fallo lo inguaia sul 15-40, ma ne esce in maniera brillante. Medvedev cambia un paio di volte la racchetta, ma non sembra trovare ciò che cerca. Ciò che perde, invece, è il servizio, per la seconda volta, e si ritrova sotto 2-5 pesante.

Il set scivola via rapidamente verso un 6-2 Sinner in 34 minuti che sintetizza accuratamente il dominio dell’ altoatesino nel primo parziale.

SECONDO SET – Il russo torna in campo con le scarpe allacciate, e con un atteggiamento di sfida, guadagnandosi due palle break nel secondo game. Con un rovescio lungolinea dei suoi Medvedev passa al comando delle operazioni (2-0). Sinner cerca di ricucire immediatamente lo strappo – arrivando a palla break – ma Daniil si salva grazie al servizio.

Nel quarto game l’ex campione di Flushing Meadows sale di livello, giocando in maniera profonda e spingendo Sinner sempre più lontano dal campo. Ne consegue un secondo break per il russo che indirizza in maniera importante il secondo set (4-0). Senza ulteriori indugi il russo chiude con un dritto vincente un set ampiamente controllato fin dal principio. Medvedev incassa il set per 6-1 in 40′.

TERZO SET – Sinner sfrutta il primo passaggio a vuoto di Medvedev da un set a questa parte per piazzare il break in apertura di terzo set. La quinta testa di serie è in carenza di prime palle: Sinner lo sa e mette pressione sulle seconde. Medvedev finisce per cedere ancora il servizio in un ribaltamento dei ruoli rispetto al set precedente (4-0). In totale controllo l’azzurro chiude il set 6-1 in mezz’ora, rimettendo la testa avanti nel computo dei set.

QUARTO SET – L’inizio del quarto set tocca picchi di intensità finora inesplorati. Il margine per Medvedev si assottiglia sempre di più, il 28enne di Mosca questo lo sa, e torna a spingere come nel secondo set. La prime tre palle break del set battono bandiera russa, e arrivano tutte insieme sul 2-3; ma al momento di concretizzare Medvedev è tradito dal suo rovescio.

Nel game seguente tocca a Sinner arrivare a tre palle break grazie all’uso sapiente dello slice. Il primo a perdere la misura è il russo che manda in corridoio il rovescio: vantaggio Sinner (4-3). Poco dopo arriva il primo match point, su servizio Medvedev – che pecca di frenesia – ma il russo rimedia con un paio di prime palle. A Sinner l’onere di servire per la semifinale. Prima a uscire, dritto dall’altro lato, Medvedev non ci arriva. Jannik centra la prima semifinale slam a Flushing Meadows, terzo italiano a riuscirci dopo Barazzuti e Berettini, e l’unico ad averla raggiunta in tutti e quattro i tornei del Grand Slam.