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Balneari, il governo chiude il caso (d’accordo con l’Ue): cosa prevede il decreto approvato in Cdm

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C’è anche la norma sui balneari nel decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri che introduce “disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Si tratta di una misura che, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha a monte “la collaborazione tra Roma e Bruxelles” che “ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”. La questione, secondo un’indiscrezione dell’Adnkronos, prima del Cdm è stata al centro di un incontro tra il premier Giorgia Meloni e i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Verso la chiusura di 16 casi di infrazione: il decreto approvato dal Cdm

“Il decreto – spiega Palazzo Chigi – consentirà di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso Eu Pilot. In almeno 6 casi, le norme introdotte sono in grado di condurre all’immediata archiviazione, nel rispetto dei tempi tecnici della Commissione europea; in altri 11 casi, le norme adottate dal Governo costituiscono una premessa essenziale per giungere in tempi rapidi all’archiviazione. Complessivamente, pertanto, l’approvazione del provvedimento di oggi permetterà all’Italia una significativa riduzione del numero di procedure di infrazione pendenti che consentirà di raggiungere il numero minimo storico di procedure pendenti e allinearsi alla media europea”.

La collaborazione con la Commissione e il “punto di equilibrio” sul dossier balneari

Tra le varie procedure interessate dal decreto quella sui balneari è certamente quella che ha maggiormente catalizzato le attenzioni nel corso degli anni. E che è stata al centro di un incessante lavoro del governo, in collaborazione con la commissione, per arrivare a una soluzione sostenibile che conciliasse tutti gli interessi in campo. “La decisione odierna, è il risultato anche del costruttivo e costante confronto con la Commissione europea“, si legge ancora nella nota di Palazzo Chigi in riferimento al complesso del decreto legge.

Cosa prevede la riforma delle concessioni

Quanto alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari, nello specifico, i punti principali della riforma delle concessioni sono l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro il giugno 2027, la durata delle nuove concessioni da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Tra i criteri di valutazione delle offerte, sarà considerato anche l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.

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