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Il presidente Matiasic: “Ecco come sarà la mia Pallacanestro Trieste”

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TRIESTE Un presidente che sta entrando, giorno dopo giorno, nel tessuto economico e sportivo di una città che sta imparando a conoscerlo e ad apprezzarlo.

C'è voluta grande convinzione e una robusta dose di coraggio per investire a livello professionistico nel basket italiano, Paul Matiasic lo ha fatto ed è pronto ad affrontare con entusiasmo il cammino destinato a dare solidità e un futuro alla Pallacanestro Trieste.

Entrato in punta di piedi, inizialmente acquistando la maggioranza delle quote del gruppo Cotogna, Matiasic ha imparato ad apprezzare e amare una società che ormai ha saputo conquistarlo. Ha seguito in prima persona tutto il mercato, ha supportato e sostenuto le scelte del general manager Michael Arcieri garantendo un budget importante e costruendo una squadra certamente ben attrezzata per affrontare con giustificate ambizioni la prossima stagione.

Adesso la parola passa al campo, con la certezza che alle spalle della squadra e della società batte forte il cuore di un presidente tifoso e con una passione per questa città.

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LA SCELTA

«Lo slogan "Io sono Friuli Venezia Giulia", il claim che compare sulle maglie delle squadre sportive di questa regione, per me ha un significato profondo. Io sono un figlio e prima ancora un nipote di questa terra verso la quale nutro un profondo senso di gratitudine. Per questo, quando si è concretamente manifestata la possibilità di rilevare le quote della Pallacanestro Trieste diventandone il proprietario, non ci ho pensato un attimo».

Nel corso di questa estate, la prima da presidente della Pallacanestro Trieste, ha trascorso quasi due settimane a Las Vegas in una sorta di full immersion servita per dare un volto alla squadra chiamata ad affrontare il prossimo campionato di serie A. Matiasic non si è risparmiato, ha lavorato giorno e notte al fianco del general manager Michael Arcieri garantendo personalmente il budget necessario alla costruzione della squadra. Senza scomporsi quando, per rendere l'organico a disposizione di coach Jamion Christian ancora più competitivo, si è reso necessario il passaggio al 6+6. L'operazione Valentine, approvata e conclusa, ha di fatto rafforzato una squadra che parte senza nascondere le sue ambizioni.

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LA SOCIETÀ

Crescere, nel breve ma soprattutto nel medio e lungo periodo. E' questa la parola d'ordine che il nuovo presidente biancorosso vede come imprescindibile per immaginare un futuro importante. «Il nostro obiettivo, come organizzazione, è cercare di essere competitivi sempre per riuscire a essere vincenti. Parallelamente, però, l'idea è quella di continuare a investire per creare e costruire una struttura solida e un ambiente capace di attirare qui a Trieste i migliori giocatori. Non sarà facile, lo sappiamo, ma la volontà è quella di lavorare perchè questo accada».

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I RISULTATI

Vincere, a Trieste, è un verbo da sempre difficile da coniugare. Sono passati ormai trent'anni dall'addio di Stefanel, da allora le vicende del basket cittadino hanno attraversato pochi momenti felici. L'arrivo di Paul Matiasic, inevitabilmente, può creare aspettative importanti di fronte a un presidente che ha nel suo dna uno spirito vincente e conosce il significato della parola ambizione.

«Ho visto cosa può essere il basket a Trieste durante gli scorsi play-off, ho apprezzato il calore e la passione con cui i tifosi supportano la loro squadra. E ho capito quanto la nostra Arena può essere un fattore per spingere il nostro team a ottenere risultati importanti. Parlare di obiettivi, promettere, impegnarsi non è semplice, prima di poter inquadrare in maniera chiara fin dove vogliamo spingerci nel lungo periodo ci vorrà tempo. C'è bisogno di cominciare a vincere cercando di essere competitivi in ogni singola partita, creare una mentalità dalla quale partire per costruire un progetto vincente. Ma come per tutte le cose, ripeto, ci vorrà tempo».

IL PALASPORT

Un palazzo di proprietà, la possibilità di avere a disposizione la gestione del PalaTrieste è senza dubbio uno degli aspetti importanti per garantire la crescita della società. Un aspetto che Paul Matiasic tiene in debita considerazione.

«La considero una priorità per la società e per la nostra squadra. In questo senso abbiamo già cominciato a ragionare, aiutati in questo dall'ottimo rapporto che abbiamo sia con il Comune di Trieste che con la Regione. Riuscire a creare la giusta sinergia con le istituzioni è naturalmente qualcosa di molto importante per noi».

IL PUBBLICO

Trascinante, coinvolgente, benzina nel motore di un entusiasmo che è cresciuto esponenzialmente nel corso dei play-off. La passione respirata durante i play-off ha regalato ulteriore motivazione alla scelta del nuovo presidente biancorosso.

«Non è stata la molla che mi ha spinto a concludere l'accordo e ad acquistare l'intero pacchetto delle quote della società perché, quando la squadra è arrivata a giocarsi la finale promozione, tutto il lavoro era ormai stato fatto. Ma certo, vedere dal vivo con quanto calore la gente di Trieste è stata capace di stare vicina alla squadra mi ha fatto capire di aver preso la decisione giusta».

GLI ABBONAMENTI

"Rise as one", la campagna lanciata ormai da quasi un mese sta proseguendo con discreti risultati. Si può fare meglio, certamente e in questo senso Paul Matiasic chiama a raccolta i tifosi. "Sono felice di poterne parlare, credo che questo sia un aspetto veramente importante per la nostra società ma prima ancora per la squadra. Lo ripeto, ho visto quanto i nostri fantastici tifosi sono capaci di dare e quale sia il tipo di ambiente che sanno creare per i nostri giocatori. Per vincere avremo bisogno del contributo e dell'aiuto di tutti, giocare in un palazzetto pieno ci può dare quella spinta in più che può fare la differenza».

LE SINERGIE

Una proprietà americana che, in questo suo primo periodo a Trieste, ha già avuto modo di entrare in contatto con i vertici della Triestina e in particolare con il presidente Rosenzweig. Possibili, dunque, strategie e iniziative comuni da parte delle due società per coinvolgere i tifosi. «Con la Triestina c'è un ottimo rapporto e sicuramente intendiamo coltivare delle relazioni e un dialogo costruttivo. Tifiamo per loro, confidiamo nel fatto che lo stesso avvenga a parti invertite. Credo sia giusta che due realtà così importanti per lo sport di questa città possano e debbano collaborare». —