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Truffava i pensionati chiedendo soldi per i figli in difficoltà: 21enne a processo

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Ventun anni appena e già un bel curriculum criminale alle spalle, con una specializzazione nelle truffe agli anziani o ai pensionati, quello di Fabio Buonavoglio, residente nel cuore storico di Napoli nella zona di Sant’Arcangelo a Baiano. Nel novembre scorso era incappato in un’operazione della Squadra mobile di Roma ed era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere insieme a una decina di persone.

Ma i guai giudiziari lo aspettano anche a Padova, sia pure in stato di libertà. Il pubblico ministero Roberto D’Angelo ha ordinato la citazione a giudizio del giovane per truffa continua e aggravata dal fatto di aver approfittato dell’età di tre vittime raggirate con la storia di un familiare protagonista di un grave incidente stradale.

Obiettivo? Spillare danaro spacciandosi prima per un sottufficiale dell’Arma o un agente della questura e anche per figlio del legale del congiunto. Un copione collaudato tante e tante volte in altre parti d’Italia, anche se in questi tre casi avvenuti in città e a Vigodarzere – tra il novembre 2022 e il gennaio 2023 – il complice (o i complici) non sono stati identificati. E Buonavoglio si è ben guardato da rivelare i loro nominativi. Ma tant’è.

Il procedimento va avanti, pur con i tempi della giustizia italiana visto che il prossimo 14 gennaio è prevista la prima udienza del processo (quella denominata predibattimentale prevista dalla riforma Cartabia).

Si tratta di un’udienza durante la quale il giudice (in questo caso Laura Fassina) diverso da quello che eventualmente pronuncerà la sentenza, è chiamato a valutare se sussistono i presupposti o meno per affrontare il vero e proprio dibattimento (cioè il processo). Chissà se Fabio Buonavoglio si presenterà accanto al difensore di fiducia, l’avvocato Roberto Saccomanno del foro di Napoli.

La prima truffa si compie il 9 novembre 2022. A casa della signora Maria, 93 anni, residente in via Acquette a due passi dalla Chiesa del Torresino, squilla il telefono fisso: una voce maschile si qualifica come maresciallo dei carabinieri e annuncia che la figlia, vittima di un incidente stradale, ha bisogno dei documenti dell’assicurazione che si trovano in cassaforte.

Poco dopo, all’ingresso di casa suona Buonavoglio presentandosi stavolta come un legale. E confondendo la signora con mille chiacchiere, si fa consegnare gioielli per un valore di 8 mila euro. E sparisce.

Il 18 novembre il giovane è di nuovo in azione: la vittima è la signora Paola, 80 anni che vive in un appartamento in via Papafava. Il copione non cambia: la telefonata di un sedicente maresciallo dei carabinieri annuncia che ha bisogno di soldi il figlio, avendo procurato gravi lesioni a una donna investendola.

Qualche minuto e arriva Buonavoglio: «Sono il figlio dell’avvocato che assiste suo figlio» avverte. Ancora fiumi di parole e la pensionata consegna soldi (2500 euro) e gioielli per un totale di 52.500 euro. L’11 gennaio 2023 nuovo raggiro in centro a Vigodarzere: Buonavoglio si spaccia per un agente della questura con un 75enne: «Sua figlia ha avuto un incidente stradale, necessita subito di un aiuto per essere rilasciata dalla polizia». E nelle sue mani il pensionato consegna 3 mila euro.

A Roma tra il dicembre 2021 e il settembre 2022 erano state denunciate una serie di truffe fotocopia: Buonavoglio si presentava nelle abitazioni come a Padova mentre la centrale telefonica aveva sede in un appartamento nel cuore di Napoli. Altri coindagati sono risultati legati da rapporti di parentela con una famiglia di camorristi.