Migliaia di famiglie in alloggi popolari degradati: Roma dimostri che la giustizia sociale è priorità
di Simone Durante
Mentre Roma si prepara per il Giubileo con interventi di riqualificazione per migliorare l’accoglienza dei pellegrini, migliaia di famiglie continuano a vivere in alloggi popolari degradati. Lo Stato ha stanziato quasi 44 milioni di euro per la rigenerazione dell’edilizia popolare e la Regione Lazio ha messo a disposizione fondi per il recupero degli alloggi Erp. Tuttavia, nonostante le risorse disponibili, i lavori procedono molto lentamente: solo una piccola percentuale degli interventi previsti è stata completata, mentre molti altri sono ancora in alto mare.
Un esempio eclatante di questa situazione è l’edificio di via Luigi Tamburrano 33, palazzina 9B, in attesa di interventi strutturali da oltre 20 anni. L’edificio versa in condizioni critiche e, invece di procedere con una vera ristrutturazione, si è optato per una soluzione temporanea: l’installazione di ponteggi per evitare che pezzi di cemento si stacchino dai balconi e possano ferire qualcuno. Inoltre, tra i piani sono state messe delle staffe per sorreggere i balconi, un intervento d’emergenza eseguito dal Comune di Roma, Aequa Roma e Risorse per Roma SpA, che non risolve i problemi strutturali, ma cerca solo di prevenire incidenti.
Questa situazione riflette una gestione inefficace dei fondi e delle priorità da parte delle istituzioni. Nonostante i fondi della Regione Lazio siano disponibili fino alla fine del 2024, il ritmo dei lavori è deludente e preoccupa la possibilità che le risorse vengano perse se non utilizzate entro la scadenza. La lentezza degli interventi e la mancanza di una programmazione efficace stanno lasciando migliaia di famiglie in balia di edifici che cadono a pezzi, mentre le promesse di riqualificazione restano, in gran parte, disattese.
Nel frattempo, Roma continua a investire in progetti di restyling per migliorare l’immagine della città in vista degli eventi internazionali, lasciando però in secondo piano le necessità primarie dei suoi cittadini più vulnerabili. La situazione di via Luigi Tamburrano 33 è solo uno dei tanti esempi di edifici popolari che attendono interventi concreti. È indispensabile che le istituzioni accelerino i lavori e si assicurino che i fondi disponibili vengano utilizzati per garantire condizioni di vita dignitose a chi vive negli alloggi popolari.
La rigenerazione urbana non può limitarsi alle aree centrali o di prestigio: deve includere anche i quartieri più trascurati, dove le persone lottano ogni giorno contro il degrado e l’abbandono. È necessario un impegno deciso per portare a termine i lavori in corso e avviare quelli ancora bloccati, perché dietro ogni cantiere in ritardo ci sono famiglie che meritano di vivere in sicurezza e dignità.
Roma deve dimostrare che la giustizia sociale è una priorità reale, traducendo le promesse in azioni concrete e tempestive. Le istituzioni devono intervenire ora, sfruttando i fondi disponibili entro il 2024, per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a un’abitazione sicura e dignitosa. Non si tratta solo di ristrutturare edifici, ma di restituire dignità e speranza a chi, troppo spesso, viene dimenticato.
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