Ladra seriale a 18 anni e ai vertici di una gang nella Marca: arrestata
Ha solo 18 anni, è una dei capi delle baby gang trevigiane e ora è stata arrestata. Lunedì 2 settembre è stato inferto un duro colpo alle baby gang: è finita ai domiciliari una delle ragazze che ha terrorizzato la Marca a colpi di furti, minacce e aggressioni.
Originaria di Montebelluna, è nota per essere la presunta responsabile di diversi colpi in provincia. In particolare, nel mese di agosto in pochi giorni si è resa responsabile di due furti di alcuni prodotti nei supermercati di Ponzano Veneto e Conegliano.
In quella occasione è stata arrestata in flagranza di reato dai carabinieri che aveva minacciato e coperto di ingiurie, era stata poi rilasciata con l’obbligo di non uscire dal Comune di residenza. Cosa che non ha rispettato.
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I carabinieri le hanno notificato il provvedimento e ora la ragazza è agli arresti domiciliari proprio per non aver rispettato l’obbligo di dimora.
L’aggravamento della misura è scattato in seguito alle reiterate violazioni alle prescrizioni che le erano state imposte dal giudice e puntualmente rilevate dai militari dell’Arma.
Non solo. Gli inquirenti, in queste ore, stanno indagando sugli ultimi episodi di criminalità giovanile della Marca: l’ipotesi è che l’arrestata possa avere avuto un ruolo anche in svariati episodi di aggressioni e minacce a danno di giovanissimi che si sono verificati di recente sia nella zona del montebellunese che del trevigiano.
Secondo fonti amministrative, potrebbe essere addirittura una delle protagoniste del pestaggio di un papà a Zenson di Piave dello scorso 6 agosto. In quella occasione a colpire sono state due ragazzine, sembrerebbe proprio di Montebelluna, insieme a due ragazzini.
Quella sera, verso le 22, due minorenni sedute a mangiare un gelato vicino alla chiesa di Zenson, sono state raggiunte da due coetanee che hanno iniziato a chiedere loro dei soldi.
L’approccio è stato subito minaccioso, i toni insistenti, tanto che sarebbero riuscite a farsi consegnare del denaro. Una delle ragazzine, vittima delle rapina comprensibilmente spaventata, ha allertato il papà, che è interviene poco dopo per provare a chiarire la situazione.
L’arrivo del genitore, però, invece di spaventare i bulli ha fatto scatenare la loro rabbia e loro violenza. I due ragazzini, prima si sono rivolti all’uomo con toni sprezzanti, e poi hanno iniziato a mettergli le mani addosso.
Ne è scaturita un’aggressione vera e propria: l’uomo è stato raggiunto da calci e pugni dalle ragazzine e da due coetanei, e per lui sarà necessario farsi medicare al pronto soccorso.
Ma la violenza non si è esaurita lì: durante l’aggressione uno dei bulli ha pure estratto un coltello. Poco dopo, la vittima ha trovato le gomme dell’auto tagliate. I quattro sono stati identificati grazie alle immagini fornite dalle telecamere di videosorveglianza della zona e sembrerebbe che siano le stesse responsabili dei disordini a diverse sagre tra cui quella di Monastier.
Quello di Zenson è uno degli episodi più cruenti dell’estate messo a punto da giovanissimi, ragazze, in particolare.
Ragazzine protagoniste anche in un altro caso eclatante di violenza e disagio giovanile: la rapina ai danni del povero venditore di rose avvenuto domenica 18 agosto in piazza Santa Maria dei Battuti a Treviso.
L’ambulante, un 49enne cingalese, è stato prima insultato, poi accerchiato, picchiato e poi derubato. A dare il via alla spirale di violenza è stata proprio una ragazzina. Capelli colorati raccolti in una coda alta, top, pantaloni sportivi e tanta aggressività. Non ha avuto pietà del povero venditore di rose: lo spinge e poi gli tira un calcio, violentissimo. Lei, emblema della violenza delle baby gang.