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Scintille tv tra Fusani e Ravetto: se i buonisti a tutti i costi si appellano alla cronaca. “Il ragazzo di Paderno è italianissimo”. “Quindi?” (video)

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L’omicidio di Sharon e la strage familiare di Paderno Dugnano: i due casi di cronaca che hanno scioccato un Paese e che la sinistra prova, tra silenzi e assensi, a collegare e strumentalizzare a fini demagogici intestati alla causa dello Ius soli, si traducono in uno scontro aperto – per quanto più indiretto – tra forze di governo e di opposizione. In fondo non è a questo che mirano gli attacchi di Avs prima e di Nardella poi, scagliati contro il post di Matteo Salvini? E sulla loro scia, le invettive scagliate con serafico gelo e sparate nel mucchio da Nadia Fusani, finite all’indirizzo di Laura Ravetto in modo da colpirne uno per indottrinarne 100?

Scontro in tv tra Nadia Fusani e Laura Ravetto

Tenderemmo a concludere con un sì. Ma procediamo con ordine, e ripartiamo dall’esponente della Lega che, come la giornalista, è ospite in studio a La7 de L’aria che tira nella puntata odierna dove, tra pregressi e non detti, botte e risposta, scoppiano le scintille in cui deflagra tutto quanto concentrato fin qui solo sul post di Salvini, come noto pretestuosamente finito all’indice. Debordando e dilagando in una marea di tesi buoniste e antitesi di buon senso, bordate politicamente (s)corrette e contro-repliche sul punto.

L’omicidio di Sharon e la strage familiare di Paderno Dugnano a confronto

L’omicidio di Sharon Verzeni e la strage in famiglia a Paderno Dugnano animano il dibattito politico e le polemiche che non riescono a trovare sponda argomentativa e riscontri economici. E così ci si attacca all’orrore della cronaca e alle sue possibili interpretazioni sociologiche: con buona pace dell’ovvio e del sentire comune che, di certo, non è quello espresso in tesi televisive mirate allo psico-soccorso rosso di cause imperscrutabili o indifendibili. E così, alla Fusani non pare vero di poter allineare al caso dell’omicidio di Sharon Verzeni – uccisa a caso e con brutale freddezza nella notte tra 28 e 29 luglio scorso – la strage familiare di Paderno Dugnano.

Ad accomunare i due presunti killer la nazionalità… e le polemiche su Salvini

I due soggetti accusati degli omicidi sono entrambe italiani, è vero: ma a collegarli per la giornalista non è solo la nazionalità dei fermati, quanto piuttosto il post incriminato di Salvini sulla vicenda di Terno d’Isola, reo agli occhi di chi continua ad attaccarlo di aver ricordato in un post sui social l’origine straniera del killer della barista 33enne.

La Fusani evoca cinismo e sciacallaggio, la Ravetto la zittisce

Un pretesto, è evidente, ma tanto basta alla Fusani per poter dire: «Al solito c’è stata troppa fretta nel fare questo tweet. E si sbaglia… C’è stato un errore di cinismo e sciacallaggio. Per esempio c’è stato un ragazzo di 17 anni – aggiunge la giornalista riferendosi alla strage di Paderno Dugnano – italianissimo anche nel colore della pelle, che ha sterminato una famiglia», interviene a gamba tesa la Fusani, firma del Quotidiano del Sud in collegamento con la trasmissione. Ma parlare di corda in casa dell’impiccato non sempre paga. Così, a proposito di cinismo e sciacallaggio, la Ravetto replica sul pezzo all’interlocutrice ospite da remoto: «E quindi? – la incalza l’esponente del Carroccio –. Lei non salga sul piedistallo a dire chi ha sbagliato e chi non ha sbagliato. Lei può non essere d’accordo, ma non può dire chi sbaglia… I compagni che sbagliano poi…».

«Perché non ragionare oggi di revoca della cittadinanza?»

E ancora. «Qui si vuole sfuggire da una discussione sul fatto che la cittadinanza deve essere il premio al culmine di un percorso e che, laddove maturata automaticamente, come nel caso in discussione, ci possa essere anche la possibilità di riflettere su una revoca. Dò una notizia: è una discussione che all’interno del mio partito c’è già da tempo, e si sta pensando come legare la revoca della cittadinanza anche ad altri reati, in quanto oggi la possibilità è legata esclusivamente al reato di terrorismo, come voluto peraltro dalla Lega col primo decreto sicurezza Salvini».

La provocazione finale della Ravetto alla Fusani

Ma non è ancora tutto. Perché sul punto, dallo studio di La7, la Ravetto aggiunge anche: «Vorremmo che concessione o revoca della cittadinanza fossero legate anche ad altri reati efferati come l’omicidio e il femminicidio» – spiega a una Fusani a quel punto silente –. Concludendo con un interrogativo che apre a una discussione che i termini e i tempi televisivi non hanno consentito di approfondire. Ossia: «Perché oggi non ragionare di revoca della cittadinanza? Certo che si dovrà applicare a tutti, non ne faccio una questione di nazionalità». Un’asserzione finale che mette fine alla discussione con chi si lancia più semplicisticamente in slogan e accuse riciclate, per quanto d’effetto…

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