Infermiera con la passione per le moto: chi era Manola, morta nell’incidente di San Polo
Sono morti a poche ore di distanza, l’incidente stradale di domenica primo settembre a San Polo di Piave è costato la vita anche a una donna padovana ma residente da tempo a San Donà.
Dopo il compagno, il 56enne Massimo Bortolato di Ponte di Piave, anche Manola Cucchi, 58enne di San Donà, si è spenta all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove era ricoverata a seguito dello schianto di domenica scorsa.
La donna era in sella alla moto dietro al compagno, che si è scontrata con un’auto all’incrocio tra via Papa Luciani e via Roma.
Entrambi sono stati sbalzati dalla sella, cadendo una ventina di metri più avanti. Bortolato è morto poco dopo il ricovero all’ospedale Ca’ Foncello.
Manola, invece, è spirata alle prime luci dell’alba di lunedì a causa delle gravi lesioni interne riportate. Era rimasta cosciente dopo l’incidente e la speranza era che almeno lei potesse salvarsi.
Originaria di Conselve, dove era nata e cresciuta (aveva fatto parte delle majorettes del paese), aveva perso da poco la mamma Fanny Michieli, il 15 luglio scorso, mentre il fratello Vittorio era morto sette anni fa.
Quando viveva a Conselve aveva frequentato l’istituto odontotecnico Fermi di Este. Si era sposata e dal primo matrimonio aveva avuto due figli. La donna, in quegli anni, aveva lavorato come operatrice socio sanitaria all’Opera Immacolata Concezione di Padova.
Poi aveva deciso di lasciarsi il passato alle spalle e si era trasferita nel Veneziano: per diversi anni aveva lavorato alla struttura per anziani Anni Sereni di Eraclea. Un anno fa circa aveva deciso di cambiare lavoro, trasferendosi alla casa di riposo Monumento ai Caduti di San Donà e proprio ieri avrebbe dovuto entrare in servizio nella nuova sede in via Calnova, i Giardini del Piave, dove l’attendevano i colleghi e la direzione.
Appassionata di moto, coltivava tante passioni nel tempo libero, impegnata anche nelle iniziative contro la violenza sulle donne che l’avevano vista in prima linea a sostegno delle associazioni nel territorio.
«Era davvero una brava persona», la ricordano alla casa di riposo Anni Sereni, «professionale nel suo lavoro e una mamma affettuosa oltre che una brava amica».
Anche alla Monumento ai Caduti avevano conosciuto la donna: «Dopo un periodo nella sede di via San Francesco», ricorda la direttrice Laura Bier, «avrebbe dovuto iniziare nella nuova sede di via Calnova da poco aperta. Ieri l’aspettavano tutti per iniziare la nuova esperienza, anche perché molti avevano detto che era brava e preparata. Ieri mattina abbiamo saputo della sua morte».
La Procura ha aperto un’inchiesta sull’incidente e nei prossimi giorni con ogni probabilità verrà disposta una perizia cinematica per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Come atto dovuto, e a sua stessa tutela, il pm si appresta a iscrivere al registro degli indagati per omicidio stradale il conducente dell’auto.
Il sindaco di San Polo Nicola Fantuzzi ha messo a disposizione le immagini delle telecamere. «È una tragedia che ci lascia senza parole», ha detto il primo cittadino, «rivolgo le più sentite condoglianze alle famiglie dei deceduti e la vicinanza a chi è coinvolto in questo terribile fatto. Le strade sono purtroppo spesso teatro di episodi tragici. Dobbiamo lavorare per sensibilizzare all’attenzione sulla strada, e alla consapevolezza che ogni distrazione può essere fatale».
Massimo Bortolato era conosciutissimo nel Trevigiano. Il 56enne gestiva insieme alla famiglia un banco ambulante di frutta e verdura, e nel tempo libero coltivava le sue passioni per le Harley Davidson e per il rockabilly. Passione condivisa con l’amica Manola Cucchi con la quale faceva frequenti viaggi in sella alla dueruote.