Sulla scena del Miela a Trieste 180 giorni di spettacoli: la partenza giovedì con l’arte che ac/cade
TRIESTE. Innovativa. Eccentrica. Sperimentale e ricca di stimoli. Che combina con naturalezza giovani talenti emergenti e nomi più affermati. Perché è tutta questione di Dna, ed è innegabile che il Miela l’impulso al cambiamento ce l’abbia nel sangue. Così la nuova stagione 24-25 del Teatro di piazza Duca degli Abruzzi si apre domani con un numero record di appuntamenti, mai così nutriti e concentrati in un unico cartellone, tra prime nazionali, gusto nella ricerca e un eclettismo di linguaggi così ampio da abbracciare teatro, musica rock e classica, stand-up comedy, un nuovo focus sulla danza dedicato ai giovani coreografi, arti visive e attualità con proposte accattivanti e talvolta inedite per un totale di oltre 180 giornate di spettacolo. Qualche esempio? Si godrà della prima assoluta per l’Italia di un testo dell’autrice inglese Penelope Skinner, affermata ma finora misteriosamente ignorata nel nostro paese. Profilo internazionale, quindi, per la prima co-produzione targata Bonawentura, che produrrà invece in toto il nuovo spettacolo di Enrico Bertolino: distribuzione nazionale per “Una giornata di ordinaria ironia” , 8 le piazze italiane per il tour del comico milanese che chiuderà la stagione del Miela con una serata speciale. E ci saranno novità anche da parte degli eroi di casa nostra, i “Pupkin” , che, in parallelo del loro fortunato format che ripartirà in dicembre, inaugureranno “Non è uno show – 100% cringe”: due giovedì al mese, dalle 22 al ridottino, serate-laboratorio e “carbonare” per scovare nuovi talenti.
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D’altronde, «condannati a innovare», come evidenziato dal presidente Enzo D’Antona, al Miela lo sono da sempre: non semplice «erogatore di spettacoli, ma agenzia culturale a 360°, è un teatro che vuole divertire e far riflettere, e vuol far capire in che mondo stiamo vivendo».
A Massimo Navone è ancora una volta affidato il timone della direzione artistica, anche se il suo plauso per la costruzione di un cartellone così complesso va a tutto lo staff per intero. «Sarà una stagione artistica che travalica la classica impostazione tradizionale – annuncia – puntando a creare aree d’interesse, ad aiutare il pubblico a seguire dei filoni e magari approfondire delle predilezioni, costruendo cortocircuiti tra linguaggi espressivi diversi». Ci sarà Raul Cremona con il nuovo show “Bravissssssimo! ”, che debutterà a Trieste venerdì 8 novembre, la strabiliante clownerie di Paolo Nani sia con l’irresistibile “La lettera” che col nuovo “Piccoli miracoli” , “Protagoniste” , percorso tutto al femminile, riporterà sul palco Marta Cuscunà e Gabriella Greison: artisti che si alterneranno a interpreti e gruppi della nuova drammaturgia come Artifragili, «ormai a tutti gli effetti parte del Miela» con la prosecuzione della loro rivisitazione di “Amleto” (24 e 25 settembre) e un’ulteriore co-produzione, “Alba” , con il Verdi di Pordenone; e ancora Giorgio Franchi autore di “Amazon Crime” , Emanuele Aldrovandi, Mauro Pescio del podcast “Io ero il Milanese” , Teatro la Fuffa, Peso Piuma, Massimiliano Loizzi. Sul versante delle sette note, invece, Miela Music live riporterà a Trieste un gruppo francese di culto che trascinerà il pubblico triestino a ballare “Zobi la mouche” e la loro inconfondibile patchanka: tornano, venerdì 11 ottobre, Les Négresses Vertes (ma anche gli appuntamenti del 23 e 29 novembre sono da segnare sul calendario, con Paolo Angeli e Jojo Mayer).
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Ma una stagione così “eccentrica” come debutta? Con un percorso «alternativo, diverso, che va da un’altra parte, concentrando in tre giorni quel che si fa in tre mesi», a detta del curatore Marco Puntin. Chicca inaugurale, la performance alchemica “77”, questo giovedì alle 20. 30, preceduta domani da un laboratorio di lavorazione del gesso aperto a tutti, di una giovane scultrice, Greta Fila. “L’arte ac/cade a teatro” è un percorso che contamina arte visiva più teatro alla scoperta delle esperienze artistiche più interessanti del nostro territorio. Debutto anche per la mostra, già visibile in foyer, con le magnetiche opere di Alessia Jersettig, a cura di Francesca Martinelli.
Un dialogo che continuerà in “Storie nell’arte” , a cura di Laura Forcessini, che porterà al pubblico il racconto delle vite di Leonor Fini, Arturo Nathan, Vito Timmel, Zoran Music, Guido Marussig e Gillo Dorfles: attesa anche una preview sul pittore Luigi Spazzapan a cura di Stefano Dongetti e Massimo Navone