Chi era Vincenzo Martinazzo, morto nell’incidente sul ponte Cadore
Quando in città è arrivata la notizia che la vittima dell'incidente di Perarolo era Vincenzo Martinazzo è stata come una frustata. Gallerista in pensione, era un personaggio notissimo a Montebelluna, appassionato d'arte tanto che ne aveva fatto una professione in pratica partendo da autodidatta.
Abitava in via Roma, in centro storico, al primo piano dello stabile dove un tempo aveva la sua galleria d'arte e il fratello Ado l'attività di corniciaio. Si era trasferito lì da anni dalla villetta che prima aveva a Mercato Vecchio.
Sempre affabile, gentile, affabulatore, Vincenzo Martinazzo era un assiduo frequentatore della "piazza", assieme alla moglie Graziella Barbieri, a sua volta appartenente ad una storica famiglia montebellunese.
Prima che cessasse l'attività, la sua galleria era un punto di riferimento per i collezionisti d'arte, gli artisti, gli appassionati di tappeti persiani. Negli anni in cui il Medio Oriente non era ancora una polveriera, lui viaggiava per un paio di mesi in Iraq, in Iran, negli altri Paesi della zona ad acquistare tappeti d'alta qualità con cui rifornire la sua galleria d'arte. Negli anni in cui era in attività, ma anche successivamente, nella sua galleria sono passate importantissime opere d'arte, anche di pittori del Settecento e secoli precedenti.
Da montebellunese, Vincenzo Martinazzo era poi esperto soprattutto di Luigi Serena, il pittore ottocentesco, tanto che ne aveva fatto acquistare delle opere anche al Comune di Montebelluna. Era stato pure tra i fondatori dei Selese, il gruppo di amici che avevano ideato nel 1990 il Palio del Vecchio Mercato, e finché erano stati loro a gestirlo a lui, viste le sue competenze artistiche, era stato affidato il compito di scegliere, di anno in anno, il pittore a cui affidare la realizzazione del drappo. E la sera del 2 settembre lo hanno voluto ricordare nella serata conclusiva del Palio del Vecchio Mercato.
Ma in cima a tutto lui metteva sempre la sua famiglia: la moglie Graziella, la figlia Federica, i tre nipoti a cui era legatissimo. Aveva trascorso alcuni giorni in montagna con la moglie, la figlia e i tre nipoti. Per lunedì mattina era programmato il ritorno a Montebelluna.
Lui era partito prima a bordo della Fiat 500 con un nipote, mezz'ora dopo, con un'altra macchina, si erano avviati la moglie, la figlia e gli altri due nipoti. Quando Graziella Barbieri, la figlia Federica Martinazzo e i due ragazzi sono giunti nella zona del ponte, si sono trovati incolonnati, poi hanno visto la Fiat 500 incidentata, l'hanno riconosciuta, la corsa disperata e la tragica scoperta.
«Vincenzo Martinazzo – ricorda il presidente dell'Ente Palio, Dino Bottin – mi aveva aiutato in questo ultimo periodo ad allestire la mostra dei drappi del Palio del Vecchio Mercato e mi aveva promesso di predisporre le varie schede delle opere in vista del futuro museo di cui sarebbero state il nucleo centrale. La sua è una perdita grave per la città».
«Esprimo la mia personale vicinanza a nome di tutta l'amministrazione comunale ai famigliari e a chi gli ha voluto bene – lo ricorda il sindaco Adalberto Bordin – Lo distingueva la sua gentilezza, la sua disponibilità, il suo altruismo. Auguro al nipote una pronta guarigione e la forza di superare questa difficile prova».
«Vincenzo è sempre stato disponibile, generoso, appassionato della città e delle sue tradizioni – dice l'ex senatrice Laura Puppato – E' stata una persona di grande valore per Montebelluna, la sua è una grave perdita per tutti».