L’assessore regionale non è tra gli invitati, respinto alla festa glam alla Mostra del Cinema
E se nemmeno essere un assessore regionale è un passepartout per le feste della Mostra del Cinema...
Alla fine, il diretto interessato – Cristiano Corazzari da Rovigo, che in Regione si occupa di territorio, cultura, sicurezza e flussi migratori – l’ha buttata sul ridere: «Qui sono rigidissimi» ha detto, subito dopo essere stato respinto sabato pomeriggio, 30 agosto, dal pool party di Netflix, all’hotel Excelsior, «Colgo il lato positivo: il servizio d’ordine funziona molto bene, non c’è che dire».
Niente da fare: non c’è «Lei non sa chi sono io» che tenga, di fronte alla sentenza delle liste. Anche perché – questo è giusto dirlo – l’assessore non ha fatto nulla di tutto questo; si è semplicemente comportato come un po’ tutti, in questi undici giorni di film e lustrini. Ha adocchiato la festa, esibito il pass, provato a “raccontarsi” nel modo più convincente possibile, senza nemmeno fare presente la carica di assessore regionale. Si è presentato semplicemente come «Cristiano».
E così è stato respinto, senza possibilità di ripescaggio: non esiste appello, nel mondo delle feste della Mostra del Cinema.
Qui vige la sola legge delle liste. Chi è iscritto, può entrare. Ma se il nome non compare nell’elenco, allora non c’è scusa (né ruolo) che tenga. Tanti saluti e, casomai, ci si riprova l’anno prossimo. Lista permettendo, of course.
«Avevo una pausa tra un appuntamento e l’altro. Ho visto quella festa, mi sembrava carina, e ho provato a entrare. È andata male» racconterà poi Corazzari, con il sorriso.
Lo stesso esibito dalla ragazza all’ingresso della festa, con il cellulare in mano e l’indice impegnato su e giù sullo schermo, alla ricerca dei cognomi degli invitati. Comunque gentile nello scandire il suo «No» all’assessore.
È la legge della giunga della Mostra del Cinema. Che non fa figli e figliastri. Tutti uguali, oppure tutti diversi: la differenza la fa solo avere il proprio nome in lista.