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Сентябрь
2024

Tutti gli uomini del deficiente

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Contenti per il pareggio con la Lazio? Dai, che abbiamo dato una bella lezione a quei reprobi di Theo e Leao, schiaffati in panchina e quindi messi al pubblico ludibrio da un allenatore di grande personalità e di ottimo acume tattico. Degna espressione di una Società di… cartapesta, fatta di speculatori incapaci, alla quale nulla importa che la squadra vada allo sfascio. E poi c’è la faccenda del cooling break. Ammutinamento! Mamma mia, che brutte persone Theo e Leao! Si vede che sono una brutta persona anch’io, perché li capisco. Alla faccia di chi si scandalizza e, secondo me, guarda il dito e non la luna. Penso che giocare in questo Milan senza capo né coda sia davvero frustrante. Io rischierei di andar fuori di testa e di attaccare qualcuno al muro. I giocatori forti vanno motivati e impiegati in un giusto canovaccio tattico. Non sono un problema. Sono una soluzione.

La mente umana è strana, misteriosa. Nei suoi meandri si affollano neuroni alla frenetica ricerca di sinapsi talora mal riuscite. Oddio, a dire il vero, c’è chi ne ha più e chi ne ha meno. A me non sembra che abbondino in curva. Sarà perché preferiscono le linee rette. Eh, sì, attenti ai neuroni. Sono dispettosi e malandrini. I miei mi hanno giocato uno scherzetto, inducendomi a pensare al titolo di un film, che non ho visto e non vedrò mai. Di che si tratta? Tutti gli uomini del deficiente. Davvero bizzarra questa cosa. Non riesco a darmi una spiegazione. Bah! Forse sarà perché sono milanista? In effetti…. Il nostro capo supremo, almeno formalmente, il proprietario amoroso e attento alle necessità della sua creatura è Gerry l’ecclesiastico. Una perla d’uomo. Gli è capitato di dire che nessuno vuol vincere più di lui. E’ stato un caso. Di solito, con encomiabile animo sportivo, ribadisce un’altra idea. E’ bene si vinca un po’ a turno. Se lo si fa sempre, la cosa diventa noiosa. Con lui noi non vinceremo mai. Credo che questo concetto sia a prova di deficiente. Ma non ne sono sicura, perché Gerry nostro ha i suoi intelligentissimi supporters. Vuole speculare sulla pelle del nostro povero Milan e ci sta pure riuscendo. Con molta tranquillità, visto che neppure lo contestano. Cardinale? No, sciacallo.

Veniamo al presidente. Un presidente che ogni club vorrebbe avere. Tutti gli altri tifosi ce lo invidiano. Lui combatte l’acrimonia. E’ gioiosamente inserito nel magnifico GLI, dal quale è stato giustamente espulso quell’asociale di Maldini, che guastava la meravigliosa armonia. Uno tutto casa e Milan. Quando è allo stadio, se ne va un quarto d’ora prima della fine, per poter raggiungere tranquillamente l’amata dimora. Impacchetterebbe con grande gioia Leao e chiunque portasse soldi nelle esangui casse. Comunque lo ritengo forse l’uomo più utile nell’organigramma del Milan. Utile a chi? A chi soffre di stipsi. Ed eccoci all’ottimo Furlani. Lui è milanista nel cuore e nell’anima. Non capisce nulla di calcio. Del resto non si può pretendere che la mente sopraffina di un Bocconiano Doc si abbassi a livello di conoscenze che sono tipiche del popolo bue. Chi non è buzzurro, chi è diverso da me, Theo e Leao, insomma, dovrebbe capire il profondo milanismo che traspare anche dalla scelta di una maglia color menta e uva. Che dire? Peccato sia Ad di una squadra di calcio e non di una fabbrica di viti, dadi e bulloni. Il mio pensiero su di lui? E’ più alto che intelligente.

E poi c’è Moncada. Jeff per gli amici. Un talent scout che un buon colpo, uno solo, l’ha fatto. Si tratta di Kalulu, prontamente regalato ai Gobbi in questo fantastico Mercato. Però, con la competenza che lo contraddistingue, ha puntato su Emerson Royal. I tifosi del Totthenam stanno ancora festeggiando e ridendo di noi. Dovrei spendere due parole su D’Ottavio, il fac simile di un Ds? No. Cosa si può dire su un ologramma? E, dulcis in fundo, c’è Lui. Oddio, non fa parte dell’organigramma del Milan. E quindi può andarsene tranquillamente in vacanza. E’ un consulente di RedBird. Chi si somiglia, si piglia. L’individuo parla e straparla. Alla faccia mia e di Giucas Casella, mi ha fatto vedere che il Mercato finisce davvero quando lo dice lui e non quel povero mentecatto di Fonseca. Al settimo giorno è arrivato Abraham. Scambio di prestiti con Saele. Abbiamo anche scucito un milione e mezzo di conguaglio alla Roma, che si è presa pure Koné. Come meravigliarsi se i giallorossi finiranno nettamente davanti a noi? Il tipo preannunciava tempeste. Emily Bronté sicuramente pensava a lui, quando scrisse “Cime tempestose”. O forse no. Zlatan nostro non è una cima. Come si possa distruggere per denaro la propria immagine, l’immenso patrimonio di amore accumulato presso i tifosi da calciatore, quando si è già ricchissimi, è cosa che non riesco a comprendere e digerire. Un aggettivo per lui? Vomitevole.

Fonseca? Uno zerbino incapace come Pioli. Quindi l’allenatore giusto per questo schifo di Società. Basti dire che il suo gioco di “ dominiu e di possessu” fa a pugni con le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Io farei a pugni con lui e prima ancora con qualcun altro. Ma qualcosina vorrei dire anche alla curva canterina, connivente, complice degli aguzzini che ci stanno dilaniando. Userò un unico aggettivo, a prova di deficiente. Vergognosa! E chi pensasse che il Mercato è stato, tutto sommato, sufficiente, si fermi un attimo a riflettere. Morata, Pavlovic, Fofana, l’incognita Abraham? Ok, anche se la tempistica è stata pessima. Ma abbiamo solo 4 centrali difensivi. Simic svenduto e Kalulu regalato, per prendere quella pippa di Emerson Royal. Pierre, impiegato come terzino destro, è sicuramente molto migliore dello scarsone brasiliano. Inoltre avrebbe potuto anche fare il centrale all’occorrenza. Asini! La riserva di Theo? Ciao, Peppina. Solo 5 centrocampisti in rosa, tra cui Loftus, che avrei spedito volentieri a calci nel sedere. Con la Lazio ce n’erano a disposizione 4, perché Benna, che non si è riusciti a sbolognare, è stato lasciato a casa. Con quale stato d’animo affronterà la stagione Isma? E Theo, Maignan, Leao come possono mai sentirsi, trovandosi in balia di un club… demenziale che li sottopaga e gli tarpa qualunque ambizione sportiva? Cullano il desiderio di andarsene? Hanno ragione! Ma ci rendiamo conto di quale accozzaglia di speculatori inetti sia la nostra Società? Noi non riusciamo a vendere nessuno. Gli unici soldi che questa dirigenza di ‘sta ceppa riesce a raccattare provengono da giocatori dati a 0 agli altri, con il 50% sulla rivendita. Il problema delle liste neanche lo conoscevano. Se ne sono accorti pochi giorni fa. Non abbiamo Italiani da mettere. E loro rinnovano Jovic. Gli danno la 9. Poi cercano affannosamente di venderlo all’ultimo. Lui, magari, rifiuta qualche destinazione in extremis e non lo portano a Roma. Salta fuori la storia della gastroenterite. Il ragazzo va in Serbia a vedersi una partita. Che pagliacci incompetenti e inetti. Colombo in prestito, naturalmente con diritto, all’Empoli. Stessa cosa per Pobega al Bologna. Maldini e Nasti regalati a Monza e Cremonese con la solita formula. E questo sarebbe il modo di fare Mercato? Ma dai, neppure un deficiente riuscirebbe a mettere insieme tante minchiate. Questi maledetti sono al Milan con uno scopo ben preciso. Quello di farmi spappolare il fegato!

Ormai guardo le partite senza nessun trasporto, senza nessuna emozione. Semplicemente, anche se lo vorrei, non ce la faccio proprio a sottrarmi a questo rito, che mi provoca solo frustrazione. Un sussulto, però, l’ho provato. Al gol di Leao. Dunque, 3 partite. 2 punti. 6 gol subiti sempre alla stessa maniera, con gli avversari che ci affettano sulla nostra fascia destra e poi crossano al centro. E ci è andata pure molto bene, perché di occasioni ne abbiamo concesse più di 20. Cercare qualche accorgimento tattico? Figuriamoci. Noi vogliamo un gioco di “ duminiu e di possessu”. Quanto mi ha innervosito quell’abusato e irritante mantra: “Aspettiamo”. Le cose vanno capite per tempo. Ma, santo Iddio, cosa dobbiamo aspettare ancora? Non abbiamo capito che il problema sta nella proprietà? La dirigenza e l’allenatore scelti sono un’inevitabile, sciagurata conseguenza di un manico avariato, privo di ambizioni sportive. E io dovrei prendermela con i giocatori che, come me, sono frustrati e disgustati da quel che sta sopra di loro? Dovrei scandalizzarmi per il vergognoso comportamento degli ammutinati? Ma ben vengano gli ammutinamenti! Avremmo dovuto ammutinarci noi tifosi, andando con i forconi sotto Casa Milan già dal Giugno dell’anno scorso. Combattiamo con il coltello tra i denti contro i carnefici del nostro Milan, maledizione al secchio! Insultiamoli, come meritano. Facciamo tutto quel che possiamo, per mandarli via. Purtroppo la curva non si muove. Lo fa per troppo amore, per stupidità o per altri motivi? Ognuno può avere la sua opinione in proposito. E allora che fare? Cercare di mettersi in contatto via social, per organizzare una vivace contestazione sotto Casa Milan. Perchè sia incisiva, bisogna essere in tanti. E’ questo il problema. Per questo avremmo bisogno della Sud. Chi va allo stadio, porti qualche striscione ad hoc e contesti a gran voce non la squadra ma la Società. Sono cose che non contano niente? Può darsi. Intanto, però, facciamole. Poi vedremo. Lo dobbiamo a noi stessi e al nostro Milan. Ci rendiamo conto che questi ce lo distruggono? Non possiamo lasciare i maledetti aguzzini tranquilli e liberi di insozzare i nostri colori. Altrimenti siamo tutti uomini del deficiente. Siamo diventati una barzelletta sulla bocca di tutti. Non è con Theo e con Leao che dobbiamo prendercela. Loro vivono male come noi la surreale situazione in cui ci hanno cacciato. Chi non si ribella è complice. Je suis Paolo Maldini.

Chiara