Saldi chiusi con un meno 8%: «Vanno posticipati»
Finiti saldi estivi 2024: il calo è stato dell’8% rispetto allo scorso anno. L’impatto delle svendite dunque si è molto ridotto e Confesercenti Padova riflette sull’opportunità di ritardarli o cancellarli del tutto. “Le vendite di fine stagione rappresentano un momento fondamentale per gli imprenditori del settore moda, soprattutto dopo un trimestre primaverile segnato da vendite deludenti, influenzate negativamente da condizioni meteorologiche anomale che hanno frenato i consumi di abbigliamento, calzature e accessori – osserva il presidente Nicola Rossi – La diminuzione delle vendite è legata a vari fattori, tra cui l'inflazione, le priorità dei consumatori che sono cambiate”
Posticipare i saldi
Una proposta che Confesercenti sostiene da tempo è quella di posticipare i saldi alla fine della stagione. Questo permetterebbe alle attività commerciali di gestire meglio il proprio inventario e di offrire ai consumatori sconti effettivamente vantaggiosi senza dover subire la pressione di promozioni anticipate e non regolamentate. Il posticipo permetterebbe una gestione più efficace dell’inventario per offrire sconti realmente vantaggiosi senza la pressione delle promozioni anticipate.
“Le grandi catene dominano il mercato, costringendo le piccole e medie omprese a prendere decisioni difficili per rimanere competitive e soddisfare le esigenze della maggior parte dei clienti. L'avvio precoce dei saldi altera il normale andamento delle vendite - continua il presidente di Confesercenti - Chi compra lo fa comunque, ma sceglie il momento più conveniente. La tendenza è orientata al risparmio: con l'inflazione e l'aumento del costo della vita, le famiglie prestano maggiore attenzione alle spese. Come negli anni precedenti, anche il clima ha avuto un impatto sulle vendite: il caldo rimane più a lungo presente”
La concorrenza dell’on line
Resta la preoccupazione riguardo alla concorrenza sleale dei saldi online e delle promozioni sui social network. "Abbiamo osservato un aumento di pratiche scorrette legate ai saldi online, che mettono a rischio l'equilibrio del mercato e la concorrenza leale tra i commercianti – aggiunge Linda Ghiraldo, di Fismo Confesercenti –. Molti fornitori e rivenditori ricorrono a sconti eccessivi online, promuovendo pre-saldi fino al 40% su piattaforme social come Instagram e Facebook. Questo pone i negozi fisici in una posizione di evidente svantaggio competitivo, poiché sono soggetti a regolamentazioni più rigide e a controlli stringenti. È essenziale che tali comportamenti vengano sanzionati con la stessa severità riservata alle violazioni nei negozi fisici."