Studenti e professori alle prese con il caldo: esami di riparazione nelle aule bollenti, c’è chi usa i ventilatori
UDINE. Non bastasse la tensione per gli esami di riparazione, gli studenti quest’anno hanno dovuto fare i del conti pure con il caldo eccezionale.
E, considerato che nelle aule, tranne rare eccezioni, non ci sono i condizionatori, la situazione in alcune scuole è stata piuttosto complicata non solo per gli allievi, ma pure per i professori, anche se in città non si sono registrate situazioni critiche.
Niente malori o svenimenti, anche se la temperatura è salita fino a 30 gradi e oltre. Insomma, non le condizioni migliori per sostenere un esame.
«Noi ci siamo organizzati con il fai da te – racconta il dirigente del liceo classico Stellini, Luca Gervasutti – abbiamo dei ventilatori e li abbiamo utilizzati nelle aule dove si svolgevano gli esami e anche quando abbiamo completato gli scrutini. Avendo pochi studenti, un centinaio su 600 iscritti, siamo riusciti a limitare i disagi ma se il caldo non mollerà la presa per l’inizio della scuola, sarebbe più complicato gestire la situazione».
Dello stesso avviso anche il dirigente del Malignani, Oliviero Barbieri: «A fare gli esami di riparazione erano circa 500 studenti su 2.700 iscritti, ce la siamo cavata senza malori nonostante il caldo. Le uniche stanze dotate di condizionatori sono gli uffici, speriamo che lunedì 9 sia più fresco».
Al liceo Percoto la dirigente Gabriella Zanocco ha deciso di utilizzare per gli esami di riparazione solo le aule a nord: «Così abbiamo evitato quelle in battuta di sole dove il caldo era ancora più opprimente. Fortunatamente non ci sono state situazioni particolari, ma ovviamente speriamo che con l’avvio delle lezioni regolari le condizioni migliorino perché con quasi 1.200 studenti dovremo utilizzare tutte le aule».