Meditava il ritiro, ora ha schiantato Alcaraz agli Us Open: chi è Botic van de Zandschulp
Prima del Covid si allenava nel cortile di casa e non si era mai allontanato dalla cittadina olandese di Wageningen, ora Botic van de Zandschulp ha compiuto l’impresa più clamorosa degli Us Open. Elimina Carlos Alcaraz al secondo turno del Grande Slam, in tre set (6-1, 7-5, 6-4). Classico esempio di serata perfetta: una vittoria – ovviamente la più prestigiosa della sua carriera – che arriva solamente qualche mese dopo le dichiarazioni al Roland Garros che tanto avevano fatto pensare a un suo ritiro.
La partita perfetta contro Alcaraz
Nel corso della sua carriera, Botic aveva sconfitto solo un top 10: ci era riuscito lo scorso anno a Miami contro Casper Ruud. Questa notte è toccato ad Alcaraz, sempre in America. Sul suo percorso potrebbe trovare in semifinale Jannik Sinner, anche se al prossimo turno ci sarà l’insidioso Jack Draper. La vittoria contro lo spagnolo è una rivincita nei suoi confronti: nel 2021, infatti, van de Zandschulp aveva perso nel main draw degli Australian Open. Letale al servizio e senza sbavature: così, in poco più di 2 ore, ha rifilato ad Alcaraz la seconda sconfitta di sempre al secondo turno di uno Slam (dopo quella subita da Daniil Medvedev a Wimbledon nel 2021). “Sono senza parole: è stata una serata incredibile, la mia prima sessione serale sull’Arthur Ashe. La vittoria su Denis Shapovalov mi ha dato molto sicurezza. Oggi ho giocato in modo davvero solido e fin dal primo punto ho fortemente creduto di poter portare a casa la partita”, ha commentato a caldo.
L’ipotesi di un ritiro solamente sfiorata
E pensare che solo tre mesi fa, il tennista olandese – con grande amarezza – meditava al ritiro dopo la pesante sconfitta al Roland Garros contro Fabio Fognini: “È stata la partita più brutta della mia vita e da tempo ho a che fare con l’idea di ritirarmi. Sono successe molte cose fuori dal campo che mi hanno spinto al limite. Pensavo di giocare meno settimane, ma di questi tempi se non gareggi almeno 30 settimane all’anno, non puoi restare tra i migliori”. Un’idea che rimasta tale. “Per fortuna”, potrebbe pensare oggi. E così dopo quelle dichiarazioni, van de Zandschulp si è lasciato alle spalle un periodo negativo, annientando uno dei tennisti più forti del mondo.
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