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Август
2024

Nella Pallacanestro Trieste il cuore di Stefano Bossi

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L'asse portante della Trieste pronta a riaffacciarsi sul palcoscenico della serie A poggia su una base molto triestina.

L'apporto nel gruppo di capitan Deangeli e di Michele Ruzzier è rinforzata dalla presenza di Stefano Bossi, una delle anime di uno spogliatoio che dalla sua presenza trae linfa vitale.

Un aspetto fondamentale per Michael Arcieri che sulle qualità umane dei giocatori, oltre che su quelle tecniche, ha puntato molto in fase di costruzione della squadra.

«Il ritorno di Stefano è significativo per noi sotto molteplici aspetti- le parole del general manager biancorosso -. Con il nostro roster attuale potrà tornare alla sua posizione più naturale di shooting guard, aggiungendo comunque eccellenti capacità realizzative e di regia, pur mantenendo la possibilità di ricoprire il ruolo di playmaker quando necessario. È un grande agonista che porta con sé un’esperienza da campione sia in campo che nello spogliatoio.

È un leader naturale che unisce attivamente i compagni di squadra, creando legami reali e duraturi. Inoltre, essendo un altro dei nostri ‘figli’ di Trieste, il suo contributo fuori dal campo, nella comunità, è davvero eccezionale. Il suo impegno nell’aiutare le realtà che si occupano di ricerca contro il cancro e nel mantenere viva la memoria di suo padre continua a ispirarci. Non potrei essere più entusiasta e orgoglioso di vedere il prossimo capitolo della straordinaria carriera di Stefano svolgersi qui a Trieste».

Concetti accolti con grande soddisfazione dal giocatore triestino.

«Parole che mi fanno enorme piacere- sottolinea Bossi- e che confermano le qualità di Arcieri come persona oltre che come professionista. A giugno, quando ci siamo parlati, Mike ha messo sul piatto l'aspetto tecnico e quello contrattuale ma ha posto con forza l'accento sull'aspetto personale dicendomi che mi voleva nel gruppo. Sono gratificazioni importanti per chi, come me, è ormai al suo quinto anno con la maglia di questa squadra».

Una quinta stagione che si prospetta ricca di aspettative: il ritorno in serie A e la costruzione di un gruppo ambizioso proietta Trieste tra le possibili sorprese positive del campionato. Un aspetto che, giocoforza, renderà complicato il ruolo del gruppo italiano.

«Partendo dal presupposto che in questa squadra ci sono giocatori di grande talento e che il livello tecnico, atletico e competitivo di questa squadra è superiore anche a quello dell'Alma di sei anni fa - sottolinea Stefano - è naturale che le ambizioni della società siano piuttosto alte e che lo spazio per chi uscirà dalla panchina sarà gioco forza limitato. Il mio obiettivo sarà quello di ritagliarmi spazio in questo nuovo ruolo, sapendo che il campionato è molto lungo. Lavorare, sempre e con grande intensità, cercando di sfruttare le occasioni che capiteranno nel corso della stagione. Mike e Jamion, su questo, sono stati molto chiari: dovremo farci trovare pronti ed essere capaci di dare il massimo nei minuti nei quali saremo chiamati a essere protagonisti». —

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