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Август
2024

Rifiuti abbandonati dai migranti, la Regione stanzia 100 mila euro per pulire il Carso

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TRIESTE. «Cerchiamo di tenere il Carso il più pulito possibile». L’assessore all’Ambiente, Michele Babuder, non s’illude che i 100.000 euro ricevuti dalla Regione bastino a bonificare l’Altipiano dai rifiuti abbandonati dai migranti, ma ritiene doveroso mandare un segnale di attenzione alla popolazione più direttamente interessata. Il Comune ha fatto domanda alla Regione onde ottenere un contributo finalizzato all’asporto, al trasporto, al conferimento dei rifiuti causato dalla cosiddetta “rotta balcanica”.

Vestiti, scarpe, oggetti di plastica, documenti: indubbiamente c’è da fare. La Regione ha riscontrato favorevolmente, concedendo una somma di 100.000 euro (Iva compresa) e anticipandone 70.000 (il 30% sarà erogato nel rendiconto 2027).

Il tema è oggetto di una determina redatta dall’ingegnere Gian Piero Saccucci Di Napoli, titolare della pozione organizzativa “Sostenibilità ambientale”, anche se la firma è stata apposta dal direttore dipartimentale Giulio Bernetti. Dal punto di vista operativo si provvederà con un appalto a una cooperativa sociale di tipo B mediante affidamento attraverso una piattaforma telematica. «Anche al fine - recita curiosamente la determina - di favorire in maniera sinergica l’integrazione sociale cittadina».

I cicli di passaggio decorreranno dal primo ottobre, per la durata di 36 mesi, concentrandosi soprattutto attorno a Basovizza, anche se Babuder ritiene probabile un monitoraggio dell’area vicina a Trebiciano. Un ciclo è programmato - come abbiamo visto - nel corso dell’anno, quattro cicli nel 2025, quattro nel 2026, tre nel 2027.

Il testo precisa, in relazione alla prossimità della zona al confine con la Slovenia, che il contratto non presenta «alcun profilo di interesse transfrontaliero certo, in quanto la tipologia di prestazione richiesta e le dimensioni economiche della stessa rendono improbabile la partecipazione di appaltatori internazionali».

Da notare che il contributo regionale riguarda solo il comune triestino, non altre amministrazioni interessate al fenomeno migratorio. Il confine, nonostante i dati di Frontex evidenzino un forte calo dei viandanti sulla “rotta balcanica”, resta tuttavia piuttosto movimentato: un recente articolo del “Piccolo” riportava 14 arresti di passeur in poco più di un mese (8 luglio-10 agosto), di cui 9 in flagranza per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e 5 in esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria. A questi si aggiungevano altre 4 persone indagate in stato di libertà: due per ricettazione, una per detenzione di stupefacenti e una per favoreggiamento degli ingressi irregolari. Queste cifre sono frutto dei controlli svolti dalla Polizia di frontiera triestina, impegnata al confine con la Slovenia dopo la sospensione dell’accordo di Schengen.