Stanze degli universitari ai turisti: ora verifiche anche in altri studentati di Venezia
Sono stati estesi anche agli altri studentati della città i controlli della polizia municipale e della guardia di finanza dopo il caso della struttura di Santa Marta gestita da Camplus, Fondazione raggiunta da due contravvenzioni da 2000 euro ciascuna per l’esercizio abusivo di attività ricettiva. Due settimane fa vigili urbani e finanzieri sono entrati nell’edificio di Dorsoduro e hanno scoperto che, su 480 posti letto occupati, 28 erano stati presi in affitto da turisti, pagandoli fino a 150 euro a notte su Airbnb. Ma perché a una struttura pensata per gli studenti, in una città già soffocata dalle locazioni turistiche, è consentito ospitare turisti? Lo prevede la convenzione di gestione firmata da Ca’Foscari e Camplus, in particolare all’articolo 14, lì dove esplicita che «nei mesi estivi di luglio e agosto di ogni anno la totalità dei posti alloggio sarà utilizzabile per servizio di foresteria a tariffa libera».
Il rebus classificazioni
E mentre Ca’ Foscari, interpellata, si limita a far sapere che sta approfondendo la questione con i soggetti interessati, una fonte investigativa spiega che, convenzione o meno, chi fa affittanze turistiche è tenuto a rispettare le leggi in materia. Tradotto: presentazione di Scia agli uffici del Comune e classificazione della struttura (come definire, tra l’altro, una serie di alloggi turistici con un servizio di portineria? Un residence? Un albergo?) tramite codice identificativo. In queste ore è partito da Ca’ Farsetti il provvedimento di sospensione per l’attività (solo per ciò che riguarda gli affitti turistici) ma Camplus ha già provveduto a sospenderla eliminando tutti gli annunci pubblicati su Airbnb e si prepara a mettersi in regola per la prossima estate.
Possibile che, un colosso come la Fondazione Camplus, sia inciampata in un errore così banale come la mancata presentazione della Scia, la dichiarazione amministrativa di inizio attività? Per luglio prossimo la documentazione dovrà essere pronta. Il via libera di Ca’ Farsetti, per una struttura che ha goduto di ampi finanziamenti pubblici e destinata agli studenti, non è dato per scontato, nonostante il periodo aperto ai turisti sia limitato ai soli mesi di luglio e agosto.
Quanto meno sarà necessario un approfondimento.
Le segnalazioni inascoltate
Nel corso dei mesi scorsi molte segnalazioni degli studenti sul viavai di turisti riguardavano proprio Santa Marta: i controlli delle forze dell’ordine diranno se, anche in altre strutture, siano presenti irregolarità. Gli universitari dell’Udu ieri mattina hanno protestato a Dorsoduro. «È inaccettabile», dice l’Unione degli Universitari, «che di fronte all’emergenza abitativa che migliaia di studenti affrontano, ci siano studentati che violino la normativa vigente. L’investimento nelle residenze è diventato troppo spesso un modo per speculare sulle spalle della comunità studentesca».
«Non siamo stupiti di questa situazione», continua Angelica Morresi, rappresentante degli studenti del Cda dell’Esu, «Camplus non è l’unico studentato veneziano che approfitta di questa situazione e delle storture favorite dalla normativa italiana. In questi anni sono diverse le segnalazioni e le lamentele che abbiamo ricevuto. È ormai una prassi consolidata che da luglio ad agosto i gestori possano affittare ai turisti, per giunta grazie anche ad una convenzione con il ministero stesso. Alla fine, ad essere danneggiati siamo proprio noi studenti, che dovevamo essere i veri beneficiari di questi interventi, invece siamo costretti a lasciare gli alloggi universitari anche se magari ne abbiamo ancora bisogno, ad esempio per una ricerca di tesi, oppure banalmente perché non abbiamo un’altra casa in cui tornare, servono convenzioni più stringenti»