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Август
2024

US Open, Berrettini saluta: “Fritz è stato più bravo. Nell’ultimo anno e mezzo, di partite a questo livello ne ho giocate troppo poche”

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La notte italiana non è stata benevola con Matteo Berrettini, battuto in tre set da un ottimo Taylor Fritz. Si ferma, dunque, soltanto al secondo turno l’avventura allo US Open per l’azzurro, che si è abbattuto contro una delle migliori versioni di Fritz. Ecco le parole di Matteo nella conferenza post-match:

D. È andato un po’ tutto storto stasera. In particolare in risposta, non sei mai riuscito ad essere incisivo. Cosa è successo?
Matteo Berrettini: “Non è successo niente di particolare. Ha semplicemente giocato meglio di me. Non ricordo due errori gratuiti di fila da parte sua. Tanta pressione sia quando serviva lui che quando servivo io, ha risposto molto bene e io non ho servito come al solito. Insomma, bisogna fare i complimenti a lui. Quando ho capito che avrebbero chiuso il tetto, ho capito che sarebbe stata una partita più complessa perché le condizioni cambiano parecchio, molto più umido, la palla si muove meno nell’aria e paradossalmente, quando si chiude diventa più lento. È stato più bravo di me, ho lottato con tutto quello che ho potuto”

D. Stai bene fisicamente?
Matteo Berrettini: “Sì sì, adesso per fortuna sto bene. È stato un peccato perché non sono riuscito a giocare e allenarmi quanto avrei voluto pre-torneo, perché ho avuto una flebite a una vena del polpaccio che non sapevo nemmeno cosa fosse. Mancava nella lista delle cose. Per fortuna, adesso, sta andando molto meglio, non mi ha disturbato più di tanto ma mi ha disturbato nella preparazione al torneo, quindi avrei voluto allenarmi e giocare di più. Sono molto orgoglioso del fatto che sono riuscito a giocare, a mettermi in campo, ad andare oltre. Vista la mia storia, non è facile andare oltre i dolori, c’è sempre paura di andar peggio, è stata una prova mentale importante. Mi dispiace perché è un torneo a cui tengo particolarmente e allenarsi poco e giocare poco in vista di uno Slam…la scelta di non giocare Winston-Salem era quella di mettere dentro altro tennis e allenamento”

D. Ci sono tanti tornei in questa stagione. Dove andrai? Hai già un’idea del programma?
Matteo Berrettini: “Dipende da tante cose. Ovviamente dalla Coppa Davis. Le prime convocazioni sono state fatte, però, il capitano ha comunicato a tutti che dovevamo stare sull’attenti. Quindi, siamo ancora sull’attenti. Sono iscritto in Cina nel primo torneo 250, sono iscritto a Tokyo, a Shanghai. Sono iscritto ai tornei che ho tanta voglia di giocare, e che non gioco da tanto tempo; quindi se mi chiameranno in Davis sarò felicissimo di rappresentare l’Italia, se non dovesse essere così andrò direttamente in Cina al primo torneo”

D. Che differenza c’è, secondo te, tra il numero accanto al nome del giocatore e il livello di tennis che senti di esprimere in questo momento?
Matteo Berrettini: “A livello di tennis espresso, oggi non ho espresso un livello basso. Quello che sento, è che dall’ultimo anno e mezzo, di partite di questo livello ne ho giocate troppo poche per far sì di entrare in campo con la consapevolezza e dire che questo avversario posso batterlo. Detto questo, lui oggi ha giocato una partita pazzesca e in queste condizioni, lui è più avanti della classifica che ha in questo momento; secondo me, è uno di quelli da evitare in giornate così, in queste condizioni. Io non mi sento lontano. Nelle migliori annate sentivo di giocare così. Ho giocato con Jannik al secondo turno di Wimbledon, se ci fosse stato un tabellone diverso, forse avremmo giocato più avanti, stavo giocando bene. Purtroppo, ho saltato i miei tornei, forse preferiti, che sono Roma, Madrid e Roland Garros in cui ho sempre giocato bene, quindi è difficile. Se dovessi fare un riassunto dell’anno fino ad ora, è stato un anno molto positivo, perché quando ho giocato ho sempre espresso un livello alto, ho giocato tante partite. Alcune volte vedo nella classifica quanti tornei giocano gli altri e quanti ne ho giocati io, quello è importante”