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Август
2024

Pont-Saint-Martin, testimonianze ed emozioni al nuovo museo del bombardamento

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PONT-SAINT-MARTIN. Le testimonianze dei sopravvissuti, affiancate alle fotografie restaurate e ristampate in grande formato nelle sale medievali della casaforte l’Castel, scuotono il visitatore che vuole ripercorrere la tragedia del bombardamento che il 23 agosto 1944 segnò per sempre la comunità di Pont-Saint-Martin.

Per l’80° anniversario, l’amministrazione comunale ha dato vita ad un progetto di ampio respiro che rende omaggio al ricordo delle vittime e consegna alla memoria un nuovo e potente riallestimento del Museo del bombardamento. Impossibile non emozionarsi di fronte alle gigantografie che tracciano il ricordo di un paese ferito, distrutto, con decine di morti. I loro nomi, assieme all’età del decesso, sono riportati su un grande pannello che precede l’esposizione vera e propria. L’allestimento esce poi dalle mura sino ad occupare i luoghi fisici dove avvenne il disastro.

Una selezione di fotografie è stata posizionata in maniera permanente lungo via Roma e di lì sull’altra sponda del torrente Lys e in via Emile Chanoux. Una scelta efficace che dà vita ad un’esposizione toccante destinata a restare, quale monito contro le atrocità dei conflitti. A curare l’allestimento complessivo è stato il fotografo Enrico Peyrot, mentre i testi e la selezione delle testimonianze sono state curate da Luciana Pramotton a cui è toccato il compito di introdurre Dolores Padula Avetta, che ha portato la sua diretta testimonianza di quella tragica giornata, quando aveva appena 9 anni.

Il progetto è arricchito dalla mostra delle fotografie dei fratelli fotografi Ardissone all’ultimo piano del Castel, le cui opere, stampate in grande formato e in chimico-analogico nell’ambito della cinquantesima rimembranza del bombardamento, ritornano oggi alla luce. La presentazione delle iniziative culturali ha fatto da preludio giovedì alla altrettanto sentita celebrazione religiosa che venerdì 23 agosto, nel giorno della ricorrenza, si è svolta in piazza IV Novembre alla presenza del vescovo di Aosta, Franco Lovignana e delle massime autorità regionali, preceduta dal mesto suono della sirena d’allarme così come avvenne ottant’anni fa.

L’esclusione

Roger Juglair, appassionato di storia, da sempre si dedica alla ricerca sui fatti che hanno preceduto e seguito il tragico bombardamento. Juglair si dice molto amareggiato per non essere stato coinvolto nelle celebrazioni: «È forte il mio rammarico per l'occasione persa per dare un nuovo contributo alla ricerca sulla storia di un avvenimento a cui ho dedicato decenni di ricerche» dice. E sulle commemorazioni e le iniziative organizzate dal Comune commenta: «Toccante come al solito la cerimonia di commemorazione delle vittime e il concerto serale; per le mostre il mio parere di studioso è invece molto differente - spiega Juglair -. Ho molto apprezzato la mostra dedicata all'Ucraina, totalmente deludente il nuovo allestimento emozionale del Museo del Bombardamento con mucchi di pietre e gigantografie sgranate. Emozionante invece la bella riproposizione dell’Archivio fotografico dei Fratelli Ardissone. Sul catalogo degli Archivi fotografici Luce, oltre che una dura critica storica, rilevo errori nell’impaginazione e nella lettura delle immagini frutto della poca conoscenza della storia di quelle fotografie. Purtroppo una così tardiva pubblicazione, le immagini erano disponibili almeno dal 2007, impedirà per sempre il riconoscimento delle persone ritratte. Per fare un bel lavoro mancava forse uno storico».

Alle posizioni critiche di Juglair, già emerse nelle settimane precedenti le commemorazioni, ha risposto indirettamente il vice sindaco Fabio Badery all’inaugurazione dei nuovi allestimenti: «Il progetto costruito per l’80° anniversario del bombardamento è stato diverso rispetto ai precedenti; punta non tanto agli aspetti storici ma sulla memoria. Un progetto basato sulle testimonianze e sulle emozioni che suscitano. Ringrazio quanti hanno curato in passato la ricerca storica, l’obiettivo ora era lasciare una traccia facendo leva sulle emozioni e sul coinvolgimento».